Grillo ammette: «Sui divieti tv forse ho sbagliato»

Il divieto ad andare in tv ai parlamentari? «Può essere che forse abbia sbagliato io». È l’ammissione di Beppe Grillo nel corso di un’intervista rilasciata a Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera. Il leader del Movimento 5 Stelle riconosce di essere stato troppo duro nei confronti dei rappresentanti del suo partito e nello stesso tempo sostiene che «le piazze non funzionano più»:

Senta, Roberto Fico ha parlato di una riforma Rai, una tv senza l’influenza dei partiti, un’idea condivisa nei principi anche dal governo… «Sì, se ci atteniamo ai contenuti. Poi ci sono odi interni e invidie, tante nostre proposte sono state bocciate a priori. Se superiamo questo scoglio, come abbiamo sempre fatto sulle cose buone, su Rai e reddito di cittadinanza dialoghiamo con tutti, anche con il Pd. Ma ci deve essere onestà intellettuale».
Si è detto «stanchino», parteciperà alla prossima campagna elettorale per le Regionali? «Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim’ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006».
Ma andrà in tour? «Non come prima: ho dei sostituti meravigliosi. Il Movimento non è una cosa che possiamo gestire solo io e Casaleggio, siamo cresciuti, abbiamo altri numeri».
Molti volti del direttorio e non solo sono più spesso in televisione… «Sono sempre contrario ai talk show, ma ognuno è libero di scegliere il da farsi. Alla tv credo meno perché siamo un Movimento nato in Rete però capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io».

 

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Nel corso dell’intervista al Corriere Grillo ha parlato anche del reddito di cittadinanza indicando le coperture possibili al provvedimento:

«I soldi li troviamo. Spendiamo 45 miliardi per gli armamenti, 20 per la formazione professionale. Poi c’è il gioco d’azzardo e le persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei…».

(Foto di copertina di Roberto Monaldo da archivio LaPresse)

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