Jihadi John: il boia dell’Isis e i contatti con Al Qaeda

Due settimane dopo gli attentati del 7 luglio 2005 sulla metropolitana di Londra che causarono 55 morti e circa 700 feriti, altre quattro esplosioni si verificarono sui convogli del trasporto pubblico della capitale inglese: non ci furono vittime a causa di un malfuzionamento degli ordigni, esplosero solo i detonatori e non le cariche. Questo secondo tentativo criminale è stato attribuito alla cellula terroristica chiamata The London Boys, vicina ad Al Qaeda e Bin Laden: le indagini svolte in questi giorni ci raccontano che di questo gruppo faceva parte anche Mohammed Emwazi, il 27enne boia dell’Isis. La storia è ricostruita su Il Messaggero in edicola oggi.

Jihadi John

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IL PIANO – Nato in Kuwait nel 1988, Emwazi è cresciuto a Londra e nel corso della sua adolescenza si è via via avvicinato alle istanze del fondamentalismo islamico. Ribattezzato Jihadi John, è sua la voce e sua la mano delle drammatiche decapitazioni a opera dell’Isis: da quando è stato identificato, si sta tentando di ricostruire i suoi spostamenti e i suoi legami con il terrorismo, tale da giustificare il suo ‘ingresso’ nell’organizzazione facente capo ad Al Baghdadi. Si scoprono così i suoi contatti con la cellula dormiente di Al Qaeda a Londra:

Il coinvolgimento con gli attentati falliti di luglio è emerso da una telefonata fatta da uno dei membri della cellula di Emwazi. […] Il giovane era quindi sotto controllo non solo in quanto membro di una cellula jihadista londinese creata nel 2007 per reclutare gente per conto di al-Shabaab, gruppo somalo vicino ad al-Qaeda, ma anche per essere in contatto con una cellula vicina a chi sperava di riuscire a colpire Londra una seconda volta

Gli agenti dell’MI5, l’intelligence britannica, sono ora sotto accusa: ci si interroga su come Emwazi, già attenzionato e più volte interrogato, abbia potuto raggiungere la Siria e diventare il boia dei terribili video che hanno fatto il giro del mondo.

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