Gli incursori della marina e l’esercitazione vicino la Libia

Nel dubbio, sempre meglio portarsi avanti: questo deve aver pensato la Marina, che mandato la San Giorgio con gli incursori in missione di “addestramento” nelle acque internazionali ai confini con quelle libiche, secondo La Stampa.

LA MISSIONE – Si tratta di indiscrezioni che però, riporta il quotidiano torinese, sono confermate “da più fonti”:

Formalmente impegnati in un’esercitazione, anche se i connotati non sarebbero proprio quelli classici dell’addestramento: pronti a intervenire se la situazione dovesse precipitare. […] Le preoccupazioni di un improvviso precipitare degli eventi che potrebbero compromettere gli interessi strategici dell’Italia in Libia hanno fatto scattare l’allarme delle forze di difesa italiane

IL GAS DA PROTEGGERE – Come sempre, la molla sono gli interessi economici

Non si tratta di un’azione di guerra. Si pianifica l’approdo in Libia, dove gli interessi commerciali italiani sono rilevanti. In particolare sulla costa, dove passa il Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah, ed il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia.

PARTITI DI NOTTE – La partenza è avvenuta “al riparo” da occhi indiscreti

la notte tra giovedì e venerdì alla Spezia non è passato inosservato l’arrivo della nave San Giorgio, mai giunta nel golfo ligure negli ultimi tempi, e progettata per costituire un’unità anfibia. Motoscafi e lance con a bordo mezzi e rifornimenti per i militari hanno fatto avanti e indietro senza sosta. Non ha attraccato nella vicina Marola, come accade di solito per gli addestramenti. Se ne stava ormeggiata di fronte al Varignano. Per tutta la mattina sono andate avanti le procedure di carico della nave, che poi all’ora di pranzo è salpata.

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