Gianfranco Fini boccia la destra italiana: «È il deserto dei tartari». Poi stronca la Meloni: «Mascotte di Salvini»

Gianfranco Fini

intervistato da Repubblica, torna a parlare del Centrodestra italiano, e lo fa senza mezzi termini, partendo dai protagonisti di oggi: Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

«Quello è lepenismo d’accatto. Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell’Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l’euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d’Europa».

Gianfranco Fini, intervistato da Alessandra Longo su Repubblica, attacca l’attuale destra italiana senza mezzi termini. La sua analisi sul centrodestra è impietosa, ma realistica

C’è ancora la destra in Italia?
«Dobbiamo metterci d’accordo su che cosa s’intenda per una politica di destra. Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c’è la Lega, con l’aggiunta della costola Giorgia Meloni, sempre più mascotte di Salvini. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l’immigrazione e l’Unione europea. E poi c’è Forza Italia, il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di Berlusconi».
Nient’altro?
«Vedo il deserto dei tartari. La destra come la intendo io, maggioritaria, di governo, anche quando è all’opposizione, purtroppo non esiste».

La stoccata più dura,però, è riservata alla sua ex pupilla, Giorgia Meloni: «È una gran delusione» dice parlando da padre che si sente un po’ tradito. Non è certo da questo centrodestra che possono arrivare pericoli per Matteo Renzi:

«Renzi è un uomo fortunato, spregiudicato, a volte un po’ bullo, in questo momento non ha competitori. Gli italiani cominciano a capire che la protesta di Grillo è fine a se stessa. E se non votano Grillo oggi cosa c’è? Berlusconi o Salvini? Mi creda: Renzi può dormire tra due guanciali».

E allora? La strada per l’ex leader di An è quella dei contenuti:

Ripartire con chi?
«Certo non con i vertici tra ex colonnelli, con la definizione delle alleanze alle prossime elezioni o con l’individuazione risibile di una leadership. Mi permetto di dare un consiglio: prima di tutto bisogna fare chiarezza sui contenuti »

Come tutti i leader della sua generazione, però, Fini non pensa a farsi da parte, ad iniziare una nuova vita, la testa è sempre alla politica, a tornare all’impegno diretto.

Non chiude la porta ad un nuovo impegno politico?

«Il mio impegno non è mai cessato. Vada sul sito di Liberadestra. Non troverà commenti a Tizio o Caio ma riflessioni per mettere benzina nel motore».

E sembra sentire parlare D’Alema.

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