Il TAR siciliano bocca i lavori per il MUOS

I giudici del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi (Caltanissetta) contro la realizzazione del Muos, il sistema di comunicazioni satellitari della Marina militare statunitense, in fase di realizzazione in Sicilia. Secondo i giudici il sistema sarebbe pericoloso per la salute dei cittadini.

MUOS

COS’È IL MUOS – Il MUOS (Mobile User Objective System) è un sistema di comunicazioni satellitari ad alta frequenza e a banda stretta  composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è stata terminata a fine gennaio del 2014 in Sicilia, nei pressi di Niscemi. L’impianto è da tempo nel mirino degli ambientalisti, che sostengono la sua pericolosità per le popolazioni residenti nei dintorni a causa della potenza dei radiosegnali irradiati.

L’ODISSEA NELLA BUROCRAZIA – Nella sentenza della prima sezione del Tar di Palermo presieduta dal giudice Caterina Criscenti, si legge che lo «studio dell’Istituto superiore di sanità costituisce un documento non condiviso da tutti i professionisti che hanno composto il gruppo di lavoro e – fatto ancor più significativo – risulta non condiviso proprio dai componenti designati dalla Regione siciliana, Mario Palermo e Massimo Zucchetti». I due esperti, con una loro autonoma relazione allegata allo studio Iss, evidenziano, fra l’altro, che rimangono aperte le valutazioni predittive in campo vicino, per le quali la stessa relazione principale dell’Iss dà atto trattarsi di un campo molto esteso vista la dimensione delle antenne e di non avere a riguardo informazioni specifiche. Inoltre, non sarebbe stata ben indagata nello studio Iss neppure la reale dimensione del rischio alla salute».

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IL NUOVO STOP PER MANO DEL TAR – Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta aveva sospeso i lavori nell siscussa struttura in attesa di un’analisi da parte dell’Iss. Arrivate le valutazioni dell’Istituto, la Regione aveva ridato l’autorizzazione all’impianto. Ora i giudici amministrativi hanno preso in considerazione l’analisi sulla pericolosità del Muos condotta dal professor Marcello D’Amore, nominato dal Tar «con lo specifico compito di integrare la precedente verificazione, estendendola allo studio dell’Istituto superiore di Sanità e alle osservazioni critiche dei due esperti Mario Palermo e Massimo Zucchetti». Secondo i magistrati «l’Iss si è basato su procedure di calcolo semplificate che non forniscono accettabili indicazioni nell’ottica del caso peggiore. Il verificatore afferma che le problematiche riguardanti la mappa del campo elettromagnetico irradiato dalle parabole satellitari del Muos in asse, fuori asse e in particolare in prossimità del terreno, il livello del campo elettromagnetico irradiato dalle antenne della base Nrtf nel breve e nel lungo periodo, i possibili effetti causati dall’interazione di aeromobili con il fascio del Muos sono trattate rispettivamente dall’Iss, dall’Ispra e dall’Enav in maniera non esaustiva e come tale suscettibile di ulteriori doverosi approfondimenti».

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