Fisco, l’occhio dell’Agenzia delle Entrate su depositi e carte di credito

Il Fisco avrà presto a disposizione i dati finanziari sul 2013 e 2014 dei contribuenti. Entro il 28 febbraio banche, compagnie di assicurazioni, intermediari avranno l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate ogni informazione sui movimenti di conti corrente, depositi, fondi pensione, derivati, carte di credito, acquisti d’oro e di preziosi, accessi alle cassette di sicurezza relativi al 2013. Ci sarà tempo fino al 29 maggio per comunicare i dati del 2014. Informazioni che, come spiega Mario Sensini sul Corriere della Sera, si aggiungeranno a quelle del 2011 e 2012 e che confluiranno nell’anagrafe dei rapporti finanziari per permettere agli ispettori del Fisco di controllare la posizione dei singoli contribuenti.

FISCO, LA «SUPER BANCA DATI» ENTRA A REGIME

Entra così a regime la «super banca dati», uno strumento in chiave anti-evasione fiscale.

 «Nulla sfugge all’ archivio, che però è blindato secondo regole di sicurezza e privacy:conti correnti, depositi, ma anche contratti derivati, fondi pensioni, ricariche telefoniche, carte di credito e acquisti di oro e preziosi. In particolare gli intermediari devono inviare il codice identificativo del rapporto, il saldo di inizio e fine anno, l’importo totale dei movimenti attivi e passivi dell’anno. E il fisco utilizza questi dati per creare «liste selettive» di contribuenti sui quali accendere un faro, ma anche per effettuare con maggiore velocità i controlli fiscali risalendo alle «posizioni» finanziarie per i singoli contribuenti. Il provvedimento del direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, scioglie alcuni nodi. Stabilisce le modalità per la comunicazioni, fissa le date e anche come comportarsi in casi di fusioni o scissioni di società finanziarie. Al momento, infatti, le comunicazioni – mensili e annuali – viaggiano su un doppio binario: mensilmente tramite Entratel e Fisconline, annualmente tramite Sid (il nuovo Sistema di interscambio dati). Dal 21016 tutto viaggerà tramite Sid», si legge sul Corriere della Sera.

Il Sid è una rete telematica sicura, Sistema di Interscambio Dati. Per il Fisco sarà così possibile incrociare i dati dell’anagrafe dei rapporti finanziari con quelli contenuti nelle altre 128 banche dati a disposizione degli ispettori fiscali:

«Dall’anagrafe dei Comuni, al catasto, al Pubblico registro automobilistico, agli archivi dell’Inps, ma anche quelle alimentate da commercianti e fornitori per gli acquisti superiori ai 3.600 euro. Di fatto l’amministrazione fiscale conoscerà praticamente ogni spesa e ogni entrata dei contribuenti italiani. Alcune di queste voci, probabilmente dal prossimo anno, le troveremo nella dichiarazione precompilata (ad esempio le spese mediche, desunte dagli scontrini e associate ai codici fiscali, o quelle relative alle nuove ristrutturazioni edilizie), ma serviranno soprattutto agli ispettori del fisco per poter fare i confronti con i redditi indicati nella dichiarazione Irpef, rilevare eventuali incongruenze e chiederne ragione», spiega Mario Sensini sul Corriere della Sera. 

Certo, ci saranno alcune regole da rispettare. Soltanto  un numero ristretto di funzionari, una ventina, potrà accedere al sistema. Non avranno bisogno di autorizzazione, ma le eventuali anomalie riscontrate verificando i dati sui conti bancari e i rapporti finanziari non basteranno per avviare un accertamento. «I dati serviranno per confermare eventuali sospetti, dunque, ma non per far scattare un’indagine», precisa il Corsera.

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