I due terzi dei giovani italiani vivono con i loro genitori

I giovani italiani sotto i 35 anni vivono in netta maggioranza con le loro famiglie. I cosiddetti “bamboccioni” sono aumentati in questi anni di crisi, e ora ben il 65,8% dei ragazzi e delle ragazze del nostro Paese tra i 18 e i 34 anni d’età continuano a risiedere nelle case dei loro genitori, per un totale di circa sette milioni e mezzo di giovani.

GIOVANI ITALIANI IN CASA –

L’Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, ha diffuso i nuovi dati sulla percentuale di giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con le loro famiglie. L’Italia ha conquistato un primato certo non invidiabile, visto che nel nostro Paese ben i due terzi dei ragazzi e delle ragazze con meno di 35 anni risiede nella abitazioni dei loro genitori. Un dato che spicca rispetto alle percentuali delle altre Nazioni europee, dove questa percentuale è nettamente inferiore. In Francia il 34,2% degli under 35 vive ancora con i propri genitori, un dato pressoché identico alla Gran Bretagna, mentre questa percentuale sale al 42,3% per quanto riguarda la Germania. Il totale dei giovani italiani residenti tra le mura familiari arriva a circa 7,5 milioni di persone. Eurostat rileva una crescita di questo fenomeno, favorito probabilmente dallo scoppio della crisi economica e dall’esplosione della disoccupazione giovanile. Nel 2008 infatti i giovani italiani residenti nelle case delle loro famiglie erano il 60,8%, con un incremento di cinque punti percentuali corrispondere a quello registrato nella fascia più adulta. I giovani italiani tra i 25 e i 34 anni che vivono con i loro genitori sono il 49,4%, una percentuale quasi doppia rispetto alla media dell’UE, collocata al 28,8%. Percentuali molto più basse invece in Francia, Germania e Gran Bretagna, con 11,3%, 16,8 e 13,8% di giovani tra i 25 e 34 anni residenti coi loro genitori.

GIOVANI ITALIA E EUROPA –

La percentuale dei giovani italiani residenti nella case dei loro genitori con età compresa tra i 25 e i 34 anni è superiore di più di 10 punti percentuali rispetto alla Spagna. In Grecia, Bulgaria e Slovacchia si registrano dati maggiori rispetto all’Italia. La preferenza per restare a casa coi propri genitori è elevata anche per chi ha un lavoro, quelli che in passato furono definiti “bamboccioni”. Nel 2013, secondo i dati Europstat il 60% dei giovani italiani tra i 25 e i 34 vivevano nella casa familiare con un’occupazione. Una percentuale in calo rispetto al 2008, quando erano il 70,1%.  Tra i giovani italiani under 34 che vivono in casa dei genitori oltre un quarto dichiara di avere un lavoro a tempo pieno (il 27,2%). Un dato in flessione rispetto alla percentuale del 2008.  Tra i giovani italiani residenti in casa dei genitori tra i 25 e i 34 anni coloro che hanno un lavoro a tempo pieno sono invece il 43%, percentuale anch’essa in calo rispetto al 2008, quando erano il 53%. In questa fascia d’età restano in casa sopratutto i giovani italiani maschi, il 57,5%, mentre le femmine sono il 41,1%, percentuale in aumento rispetto al 36,4% del 2008. In Danimarca le ragazze tra i 25 e i 34 anni che restano in casa con i genitori sono appena lo 0,4% del totale , percentuale che sale allo 10,5% in Germania e all’8,1% in Francia.

Photocredit: ANNA MONACO/AFP/GettyImages

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