Tutte le teorie complottiste su Sergio Mattarella

Fatto il presidente trovato il complotto. A partire dalle ore immediatamente successive all’elezione di Sergio Mattarella, il web già cominciava a popolarsi di teorie complottiste che sosterebbero da una parte l’elezione “pilotata” del nuovo capo di Stato e, dall’altra, la sua segreta appartenenza a gruppi massonici di varia natura tra i quali, ovviamente, quello che “lavora” al Nuovo Ordine Mondiale.

 

Fabio Cimaglia / LaPresse
Foto: Fabio Cimaglia/LaPresse

«SERGIO MATTARELLA E MATTEO SI RALLEGRA»

Teorie e supposizioni che viaggiano sui social media, scatenate forse da quell’anagramma «Sergio Mattarella – Matteo si rallegra» che ha fatto il giro della Rete fin da sabato pomeriggio. (E anche a proposito di questo curioso giochino enigmistico si stanno scatenando oscure polemiche, visto che il deputato del Pd Alberto Losacco e l’ex Ministro della difesa Mario Mauro stanno bisticciando da due giorni su chi abbia scoperto per primo l’anagramma).

 

Facebook/Dario Marsic
click sull’immagine per ingrandire – Facebook/Dario Marsic

I “BER” E I “MATT”

L’enigmistica, comunque, sembra essere il “pallino” anche di altri utenti che hanno notato una strana assonanza nei nomi dei leader politici degli ultimi anni: «Prima avevamo Berlusconi, Bersani, Bertinotti… radice ber. Oggi abbiamo Matteo Renzi, Matteo Salvini e Mattarella… radice matt» – fa notare qualche utente su Facebook, “sporcando” la catena logica con un po’ di confusione tra nomi e cognomi. Ma la suggestione evocata è troppo croccante per prestare attenzione a queste piccolezze: dopo l’era dei “ber” ora siamo entrati in quella dei “matt”. Se questo non è sintomo di un Nuovo Ordine Mondiale.

QUELL’APPLAUSO IN ANTICIPO

Poi c’è la faccenda dell’applauso nell’aula di Montecitorio: durante l’ultimo, cruciale spoglio di sabato mattina un gruppetto di grandi elettori ha cominciato ad applaudire quando il pallottoliere segnava ancora quota 503. Il quorum da raggiungere era 505 e quell’applauso subito soffocato e poi riesploso qualche secondo più tardi è, secondo gli amanti del complotto, un altro chiaro indizio che i “numeri magici” erano diversi da quelli dichiarati e previsti dalla Costituzione.

 

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E ALLORA LE FO… SSE ARDEATINE?

Nemmeno il primo atto di Mattarella da presidente della Repubblica scioglie i dubbi, anzi li rafforza: in diversi commenti disseminati in giro per il web c’è chi sostiene che la visita del capo di Stato alle Fosse Ardeatine – che Mattarella ha descritto come il simbolo «dell’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario» – altro non sia che un omaggio al «potere sionista» al quale anche il capo di Stato italiano deve sottostare. 

«MATTARELLA? L’HA VOLUTO MARIO DRAGHI»

E infine, arriva anche il contributo di un complottista d.o.c.: l’onorevole Paolo Bernini, che sabato ha condiviso sulla propria pagina Facebook un’intervista a Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico. Parafrasando le parole di Magaldi, Bernini scrive senza mezzi termini che la nomina di Mattarella sarebbe stata voluta da Mario Draghi e resa possibile da Matteo Renzi, ansioso di entrare nel “salotto buono” della massoneria europea:

Il nome di Sergio Mattarella? L’ha suggerito a Renzi Mario Draghi e tutto farebbe parte di un disegno massonico. E’ quello che sostiene Gioele Magaldi, Gran Maestro dell’Oriente Democratico una delle logge della massoneria italiana. E’ stato intervistato da Fanpage:
Il giornalista ha chiesto una valutazione sulla possibile elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. “E’ una operazione suggerita a Matteo Renzi da Mario Draghi, il venerabilissimo Mario Draghi è uno dei personaggi più influenti d’Europa”. L’elezione di Mattarella secondo l’esponente della massoneria italiana sarebbe parte di un operazione più grande, “Matteo Renzi in difficoltà sul piano del consenso interno con questa operazione si accredita presso il salotto buono delle massonerie aristocratiche europee ed atlantiche”. 

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click sull’immagine per ingrandire – Facebook/Bernini Paolo – M5S

(Foto di copertina: Vincenzo Livieri / LaPresse)

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