Ecco il Presidente della Repubblica italiana (XII): Sergio Mattarella

Sergio Mattarella è stato eletto XII Presidente della Repubblica italiana. Il Partito Democratico si è stretto compatto attorno all’unico nome proposto da Matteo Renzi che, parlando in assemblea, lo aveva definito «un candidato dalla schiena dritta capace di dire di no». Non un “semplice passacarte” per dirla con il premier, ma «una persona che ha vissuto sulle sue spalle la lotta alla mafia. Una carezza alle vittime». Ma chi è Sergio Mattarella?

Mattarella Presidente? Twitter se lo augura
©VINCENZO CORAGGIO / LAPRESSE

CHI È SERGIO MATTARELLA, XII PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA -Sergio Mattarella è un giudice della Corte Costituzionale che nasce a Palermo il 23 luglio 1941. Politico di lungo corso è figlio di Bernardo Mattarella. Suo fratello Piersanti aveva intrapreso la carriera politica fino a diventare governatore della regione Sicilia, ma fu ucciso nel 1980 in un agguato di Cosa Nostra per il suo impegno nella lotta alla mafia. Legato alla DC tradizionale è un uomo misurato ed equilibrato, sempre estraneo alla ribalta mediatica. Dopo i primi passi nell’Azione Cattolica, Sergio Mattarella è stato membro della Democrazia Cristiana fino al suo scioglimento, per poi diventare dirigente del Partito Popolare. Nel 2001 fu rieletto alla Camera dei deputati nelle liste de La Margherita, cinque anni dopo venne rieletto per la settima volta con l’Ulivo.

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SERGIO MATTARELLA E IL PD – Mattarella è stato inoltre tra i fondatori del Partito Democratico è stato più volte ministro e nel 2011 venne eletto Giudice costituzionale. Nel luglio del 1990, si dimise dal quarto governo Andreotti per esprimere il suo dissenso all’approvazione della legge Mammì sul riordino televisivo, considerata un regalo alla Fininvest e in particolare a Silvio Berlusconi. Nel 1993 è stato il relatore della legge Mattarella, la riforma del sistema elettorale che ha introdotto il sistema maggioritario e conosciuta con il nome di “Mattarellum”, sostituita nel 2005 dal Porcellum.

L’OMICIDIO DI PIERSANTI MATTARELLA – Un evento che ha influenzato sicuramente la vita del nuovo presidente è stato l’omicidio del fratello per mano della mafia, un dramma ricostruito così da La Repubblica:

«Era ancora vivo, respirava ancora il Presidente della Regione Piersanti Mattarella quando suo fratello Sergio lo stava tirando fuori dalla berlina scura dove era rimasto schiacciato qualche istante prima da otto pallottole. Era ancora vivo quando lui cercava di prenderlo per le spalle e gli sorreggeva il capo mentre la moglie Irma gli spingeva le gambe, spingeva e spingeva senza sentire più il dolore per quelle dita spezzate da uno dei proiettili». Questa è una foto che racconta molto dei Mattarella, padri, figli, fratelli, c’è dentro la Palermo degli Anni Ottanta, c’è dentro la paura, il prima e il dopo, c’è soprattutto l’attimo in cui cambia per sempre l’esistenza di un tranquillo professore universitario che ha fra le braccia il fratello morente e raccoglie l’eredità di una stirpe politica che con orme assai diverse ha profondamente segnato la vicenda siciliana fin dal dopoguerra. Proprio in qualche secondo è cambiato tutto per il professore Sergio Mattarella, fra le 12,30 e le 13 del giorno dell’Epifania del 1980. Strade quasi deserte dalla Statua fino al teatro Politeama, sole, chiese, campane e spari. Spari nella città dove si faceva politica con la pistola.

Quel dramma lo proiettò a raccogliere l’eredità politica del fratello e di una famiglia da sempre al centro delle trame politiche siciliane, fin dai tempi del loro discusso padre, quel Bernardo per anni sospettato d’inconfessabili vicinanze e rapporti non proprio limpidi con quella Sicilia mafiosa che poi avrebbe decretato la morte di Piersanti, quel figlio troppo «comunista», ucciso una domenica mentre andava a messa con tutta la famiglia.

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