Le 10 curiosità che forse non sapevi sull’elezione del Presidente della Repubblica

Elezione del presidente della Repubblica: oggi si comincia. Ma dietro all’elezione del nuovo capo di Stato c’è uno schema preciso fatto di regole ferree, tradizioni e anche qualche bizzarria.

Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse
Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse

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CERIMONIALE –

Insalatiere, catafalchi, colpi di cannone e drappi rossi: il cerimoniale di Montecitorio non lascia nulla al caso e si applica sempre uguale, ogni sette anni. E tra una “chiama” e l’altra si scoprono i dettagli.

Scoprile tutte:

 

  • 1. CHI VOTA – Si chiamano “grandi elettori”: di questo gruppo fanno parte  tutti membri di Senato e Camera, i rappresentanti delle Regioni e i senatori a vita.
  • 2. CATAFALCHI, QUESTI SCONOSCIUTI – Le cabine elettorali dove i grandi elettori sono chiamati a entrare per votare sono chiamate “catafalchi”. Si tratta di strutture di legno che vengono montate sotto lo scranno del presidente della Camera (Laura Boldrini), chiuse da una tenda. Per la cronaca, consultando un dizionario alla voce “catafalco” si legge la seguente definizione: «impalcatura che serve di sostegno alla bara, [usata nelle cerimonie funebri]» o ancora «Struttura, o insieme di oggetti ammassati, che colpisce per la sproporzionata voluminosità»: Chiunque abbia deciso di soprannominare così queste cabine elettorali, non mancava di senso dell’umorismo.
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I catafalchi – Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse
  • 3. E C’È ANCHE L’INSALATIERA – Si chiama così l’urna dove vengono depositate le schede elettorali chiuse: è larga alla base e stretta verso il fondo di vimini, foderata di raso e riccamente decorata. Viene utilizzata soltanto in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, ogni sette anni.
Elezione presidente repubblica insalatiera
2013: Silvio Berlusconi depone la sua scheda nell’insalatiera – Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse
  • 4. SCHEDE COLORATE – A ogni scrutinio vengono fornite ai senatori schede di colore diverso. Una semplice accortezza per evitare brogli.
  • 5. I CELLULARI FUORI, GRAZIE – Bandito anche l’uso di telefoni cellulari, che non possono essere portati nella cabina elettorale per garantire la segretezza del voto.
Mario Monti in un momento di pausa durante le elezioni del 2013 - Foto: LaPresse
Mario Monti in un momento di pausa durante le elezioni del 2013 – Foto: LaPresse
  • 6. CHI VUOL ESSERE PRESIDENTE? – Non è necessario essere un parlamentare o un politico per essere eletto presidente della Repubblica Italiana: tecnicamente, chiunque può diventare il nuovo inquilino del Quirinale. Ma ci sono tre requisiti di base: essere cittadino italiano, avere almeno 50 anni, essere in possesso dei diritti civili e politici.
  • 7. «SI METTA A VERBALE!» – Una volta terminata la “chiama” – cioè quando tutti i 1009 elettori hanno votato – si procede allo spoglio: il compito di leggere il nome scritto su ogni scheda  spetta al presidente della Camera. Ogni nome deve ricevere almeno due voti per poter essere messo a verbale.
I presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini - Foto: LaPresse
I presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini – Foto: LaPresse

 

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giovanni trapattoni presidente della repubblica
Giovanni Trapattoni – ha ricevuto un voto durante le elezioni del 2013 – Foto: Giuseppe BelliniI/Lapresse
  • 8. TRAPATTONI PRESIDENTE – Sophia Loren (nel 1992), Barbara Palombelli, Maria Gabriella di Savoia (entrambe nel 2006). Ma anche Rocco Siffredi, il Conte Mascetti e perfino Giovanni Trapattoni: sono tutti personaggi che hanno ricevuto almeno un voto durante le ultime elezioni presidenziali. Immancabili anche Valeria Marini e Vasco Rossi.
  • 9. I DRAPPI ROSSI- Una volta eletto, il nuovo presidente della Repubblica dovrà giurare fedeltà alla Costituzione Italiana: per l’occasione nell’aula di Montecitorio compariranno ventuno bandiere e drappi rossi che, come per l’insalatiera, vengono usati solo in questa occasione.
Montecitorio - Foto: Vincenzo Livieri - LaPresse
Montecitorio – Foto: Vincenzo Livieri – LaPresse
  • 10. COLPI DI CANNONE E UNA CAMPANA – Nel momento in cui il neo-presidente pronuncia il giuramento, i cannoni del Gianicolo spareranno 21 colpi a salve. Prima però, suonerà la campana di Montecitorio, che cesserà di rintoccare soltanto quando il presidente entrerà ufficialmente nella sede della Camera dei Deputati.
La terrazza del Gianicolo - Foto: LaPresse
La terrazza del Gianicolo – Foto: LaPresse

(Photocredit copertina: Roberto Monaldo / LaPresse)

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