Il caso Intersos: quando il complottismo ingrassa il portafogli

24/11/2011 di John B

Massimo Mazzucco, la vicenda dell’organizzazione umanitaria e l’impotenza della giustizia italiana

Nel 2002 il giornalista francese (e attivista anti-israeliano) Thierry Meyssan pubblicò il libro “L’effroyable imposture” che introduceva la teoria che gli attacchi terroristici dell’11 settembre fossero un auto-attentato. Tradotto in oltre 25 lingue, nel giro di pochi mesi il libro fu venduto in decine di migliaia di copie in tutto il mondo per attestarsi infine su un totale di circa mezzo milione di copie vendute. Considerato che il prezzo di ogni copia si aggira sui 30 dollari la pubblicazione ha fruttato un bel po’ di soldi al suo autore.

LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL COMPLOTTISMO – Sul versante mediatico la commercializzazione del complottismo undicisettembrino ha avuto il suo exploit con il DVD Loose Change, prodotto nel 2005 da Dylan Avery con tecniche amatoriali e con un budget di appena 2000 dollari. Da allora ne sono state vendute oltre milioni di copie (senza contare quelle distribuite gratuitamente) e l’ultima versione è stata finanziata con circa un milione di dollari. Questi due esempi dimostrano che dal complottismo si possono ricavare un bel po’ di quattrini, ed è probabilmente a questo che pensava il giornalista (ex-europarlamentare) Giulietto Chiesa quando realizzò il film Zero, auto-finanziato con una raccolta di fondi per un budget complessivo di 500.000 euro con l’ambizione di conquistare le sale cinematografiche italiane. Uscito nel 2007, il film di Chiesa ha mancato i suoi obiettivi principali soprattutto perché non presentava niente di nuovo rispetto ai prodotti di Meyssan e di Avery, peraltro già ampiamente dibattuti e contestati sia dalla critica che dalla comunità scientifica.

L’APPROCCIO – Ben diverso l’approccio adottato da un altro noto complottista nostrano, l’ex regista/fotografo Massimo Mazzucco, produttore di film amatoriali che abbracciano tutti i temi cari al complottismo e gestore del sito Luogocomune che conta migliaia di utenti registrati e di fan appassionati. Per rimpinguare i modesti introiti provenienti dalla vendita dei suoi DVD, Mazzucco ha puntato sulla diversificazione e sulla fantasia. Prendiamo ad esempio la sua campagna contro la chemioterapia e a favore delle cure alternative (beveroni di bicarbonato) propinate dall’ex medico Tullio Simoncini. Mazzucco ha montato una serie di video-interviste a malati di cancro miracolosamente guariti grazie alla cura Simoncini, e ha cacciato dal proprio sito tutte le voci critiche che contestavano la validità di quelle “prove”. Analizzando attentamente le video-interviste si è poi scoperto che erano delle vere e proprie bufale montate ad arte. Ebbene, Mazzucco ha contribuito alla vendita del libro “Il cancro è un fungo” pubblicato da Simoncini, era intestatario del sito ufficiale di Simoncini ed era anche il punto di contatto negli Stati Uniti per chiunque volesse rivolgersi all’ex medico. La “cura” di Simoncini costava migliaia di euro.

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