Sanluri, quando una squadra si ritira per colpa degli arbitri

16/01/2015 di Maghdi Abo Abia

Dire addio al campionato per colpa degli arbitri. È la decisione, con annessa motivazione, presa dal Sanluri, squadra impegnata nel campionato sardo di Eccellenza, che ha comunicato alla Figc di voler abbandonare il campionato per un presunto accanimento da parte della classe arbitrale nei confronti del sodalizio biancorosso, accanimento che trarrebbe origine, come ricorda l’Unione Sarda, dalla squalifica di cinque anni con Daspo comminata al Presidente, Paolo Pilloni, colpevole di aver spinto l’arbitro della sfida contro il Tortolì, il signor Cannas, addebito riconosciuto dalla società.

La storia viene raccontata dal vicepresidente, Stefania Pilloni, che parla di «accanimento» da parte della classe arbitrale nei confronti dei biancorossi. La Pilloni ha confermato che il Sanluri, ultimo in classifica, saluta la compagnia per motivi legati «sia alle vicende accadute al presidente Paolo Pilloni, sia alla condotta e all’accanimento dei direttori di gara nei confronti della squadra». Il caso vuole che l’espulsione sia avvenuta un girone fa. Il Sanluri ha infatti incontrato nello scorso turno il Tortolì per la sfida di ritorno, persa dai biancorossi.

Anche in questo caso però la società lamenta «atteggiamenti antisportivi e scorretti nei confronti degli atleti e dello staff che ogni settimana si impegnano duramente a preparare la partita della domenica e si trovano puntualmente penalizzati per quanto accaduto al presidente Pilloni». Quindi il Sanluri ritiene che quanto accaduto al Presidente si stia riverberando ancora adesso sulla squadra, nonostante sia passato un girone dai fatti dell’andata. Per il Sanluri la misura è colma. La dirigenza non sopporta più «questi atteggiamenti dittatoriali e provocatori da parte di ragazzi che con arroganza e presunzione si cimentano nel ruolo di direttori di gara con scarsa professionalità e sportività».

 

Stefania Pilloni se la prende anche con la Figc regionale: «ci sentiamo trascurati soprattutto dal comitato Sardegna e dal presidente Andrea Delpin, che non si è mai realmente interessato né ha accertato dei fatti accaduti, delegando la Giustizia sportiva territoriale, che inizialmente ha diminuito la squalifica a tre anni e mezzo. Vi è stata incongruenza, inoltre, anche nei confronti di quest’ultimo organo che è stato poi smentito dal presidente nazionale Tavecchio il quale, sollecitato dal presidente nazionale degli arbitri Nicchi, ha ripristinato precedente».

Il Sanluri nel suo comunicato definisce il gesto del presidente Pilloni, una spinta all’arbitro, «inqualificabile», ma allo stesso tempo si ritiene vittima di un «accanimento incomprensibile senza che vi sia stata data la possibilità di replica o di difesa, dando ascolto solo alle parole dell’arbitro Cannas». La missiva si chiude con una riflessione, in cui si rivendica la vittoria nelle Coppe Disciplina: «Dopo 15 anni di soddisfazioni, conquistate sul campo con professionalità, diligenza e serietà ma anche con tanti meriti sportivi, si ritiene che non ci siano più i presupposti per continuare. Si è consapevoli di dare, con questa decisione, un dispiacere agli atleti e allo staff dell’Eccellenza ma nonostante ciò riteniamo opportuno far continuare tutte le categorie del settore giovanile e della scuola calcio sino al termine dei campionati».

La Figc ha fatto sapere di aver preso atto della rinuncia ed ha spiegato cosa accadrà da qui fino al termine della stagione, ricordando che il Giudice Sportivo Regionale determinerà l’ammenda da addebitare al Sanluri per rinuncia al campionato: «Le squadre che secondo il calendario gare avrebbero dovuto incontrare il Sanluri nella relativa giornata di campionato, osserveranno un turno di riposo. Tutte le gare ancora da disputare durante il girone di ritorno saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3 in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario».

(Photocredit copertina Facebook – Sanluri calcio)

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