Putin toglie la patente ai transessuali

Le ultime modifiche al codice della strada russo equiparano transgender e transessuali a pedofili e scommettitori compulsivi, considerandoli malati di mente e quindi vietando loro di avere una patente e condurre automezzi.

gay mosca

I «MATTI» SENZA PATENTE – La lista dei dannati è in realtà più lunga e include anche i feticisti, i cleptomani, gli esibizionisti e i guardoni, mescolando comportamenti che hanno rilevanza penale con scelte di vita che così vengono sanzionate in maniera pesante attraverso il divieto di condurre veicoli. Tutti malati di mente e quindi tutti senza patente. Un provvedimento che ovviamente spingerà alla clandestinità quanti potranno dissimulare la loro condizione, che in Russia non è ancora considerata un reato, anche se come da lunga tradizione dei regimi totalitari si cerca di colpire gli sgraditi relegandoli tra i pazzi.

LA CACCIA AL GAY IN RUSSIA – Il provvedimento si aggiunge così a quelli che vietano la «propaganda» omosessuale, intesa come qualsiasi discussione a proposito dell’omosessualità. In più l’atmosfera complessiva ha incoraggiato le aggressioni agli omosessuali, validate anche dalla chiesa ortodossa, per la quale gli omosessuali sono più o meno agenti del demonio e debosciati nemici della grande cultura russa, intesa come quella del tempo degli zar o del Putin macho che deborda sui media.

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GLI UBRIACHI AL VOLANTE – Il provvedimento è chiaramente afflittivo, visto che non si tratta di condizioni che influenzino la guida o giustifichino in alcun modo il divieto di guidare al fine di limitare i movimenti di persone pericolose, e non sono mancate le proteste di medici e difensori dei diritti civili, che su tutto hanno fatto notare come le strade russe siano molto pericolose a causa dell’elevata presenza di ubriachi al volante, che in questa occasione non sono stati minimamente toccati dalle nuove restrizioni.

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