Stragi a Parigi, l’Imam di Napoli: «Sono disumane, l’Islam è un’altra cosa»

Le stragi compiute a Parigi in questi giorni da miliziani jihadisti sono «solo frutto di ignoranza», una cosa «disumana», azioni «non proprie di persone dotate di ragione», e «l’Islam è un’altra cosa». Sono le parole del presidente della comunità islamica di Napoli, l’Imam Amar Abdallah, al quale telefonicamente ieri abbiamo chiesto le impressioni sugli assalti alla redazione di Charlie Hebdo e i successivi attacchi compiuti da fondamentalisti religiosi in nome di Allah, e sul pericolo di una generalizzazione tra Islam e terrorismo. Abdallah non ci pensa due volte a prendere le distanze dalle azioni violente, senza mezze misure: «Quelli che minacciano di compiere o compiono cattiverie – ci ha detto – fanno male prima a loro stessi. Quello che è successo secondo me è solo frutto di ignoranza. È una cosa disumana, non è propria di persone dotate di ragione. L’Islam è un altra cosa».

 

LEGGI ANCHE: La guerra globale del terrorismo islamico colpisce sopratutto i musulmani

 

«NON C’È UN PROBLEMA DI CONVIVENZA TRA ISLAMICI E NON» – Insomma, l’Imam sottolinea che il suo credo religioso non ammette comportamenti che danneggiano gli altri. «Per noi – ha poi affermato rispondendo ad una domanda su cosa può fare una comunità come la sua per evitare il fondamentalismo – bisogna pensare al bene degli altri come se fosse il proprio. Questo vale per i musulmani e i non musulmani. Siamo tutti fratelli dell’umanità. Quando trovi un ignorante o una persona che vuole fare male agli altri saremo i primi a non stare zitti e provare a correggere (quel comportamento, nda)». In ogni caso Abdallah dice di non temere cambiamenti nella pacifica convivenza tra musulmani e non musulmani, la quale – spiega – non è stata compromessa nemmeno dopo l’abbattimento delle Torri Gemelle avvenuto 13 anni fa. «Italiani e musulmani – ha detto l’Imam – vivono come una famiglia. Purtroppo ci sono buoni e cattivi dentro una famiglia. Noi già abbiamo passato una cosa peggiore, l’11 settembre. Poi siamo diventati amici e fratelli di più. Nessun problema tra musulmani e non musulmani».

(Foto di copertina: Giornalettismo)

Share this article