Charlie Hebdo: cosa sapevano gli 007 francesi dei Fratelli Kouachi?

Said e Chérif Kouachi, chi sono costoro? L’identità dei due responsabili della strage di Charlie Hebdo, scoperta grazie ad una carta d’identità dimenticata in macchina, sembra non fosse poi così misteriosa. O meglio, i due erano ben conosciuti dalle autorità, sapevano la storia e conoscevano i loro interessi. Eppure in Francia sono stati liberi di muoversi come più volevano, prima uccidendo 12 persone e poi scappando per 72 ore, mettendo sotto scacco la polizia d’Oltralpe.

Charlie Hebdo: cosa sanno gli 007 francesi dei Fratelli Kouachi?
Lapresse-REUTERS/Gary Cameron

L’ISLAMIZZAZIONE DI SAID KOUACHI – I due fratelli, nati in Francia e rimasti presto orfani con conseguente affidamento, sono entrambi legati all’islam radicale e per questo già noti alle autorità. Chérif, 32 anni, il più giovane dei due, il 14 maggio 2008 venne condannato a tre anni di prigione per il coinvolgimento in una rete di reclutamento internazionale di jihadisti da inviare in Iraq, chiamata Buttes-Chaumont. Tale grippo gravitava intorno alla moschea di Rue de Tanger, guidata dal predicatore Farid Benyettou, condannato a sei anni di carcere. Chérif venne descritto come un teppista, con l’avvocato Vincent Ollivier che spiegò che l’uomo «fuma, beve e si interessa di calcio, un bersaglio ideale per i predicatori islamici».

 

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LA JIHAD IN YEMEN – E Chérif era pronto a partire verso l’Iraq e la Siria per combattere verso il martirio. Viene allenato dall’organizzazione, impara l’uso del Kalashnikov, ottiene documenti falsi. La Siria è a un passo, grazie a Al Qaeda. Ma Chérif viene arrestato prima. Peraltro l’uomo fu già incarcerato una volta, dal 29 gennaio 2005 all’11 ottobre 2006 nel penitenziario di Fleury-Mérogis, nell’Essonne. Il ministro della giustizia francese Christiane Taubira ha ammesso che l’uomo si era recato anche in Yemen per la jihad. In quel paese si recava spesso anche il fratello Said, 34 anni, è stato addestrato ad usare armi ed esplosivi da Aqap, il ramo di Al Qaeda nella Penisola arabica, nel 2011. E Said venne avvistato la scorsa estate in Siria.

I DUE NELLE LISTE DI SICUREZZA IN USA E ITALIA – I due erano conosciuti anche all’estero. A quanto pare sia Said sia Chérif sono inseriti in due liste sensibili dell’intelligence Usa. La prima, riservata, contiene informazioni su 1,2 milioni di sospetti terroristi, la seconda invece è una no-fly list in cui sono inclusi i nomi di soggetti pericolosi che non devono arrivare negli Usa. Il nome di Chérif Kouachi era conosciuto anche in Italia. Angelino Alfano ha spiegato che l’uomo, mai entrato nel nostro Paese, era noto alle forze di polizia italiane in quanto implicato nelle filiere estremiste islamiche dirette in Iraq.

COSA È SUCCESSO AGLI 007 FRANCESI? – Per ultimo, Chérif Kouachi nel 2010 spunta in un’indagine legata al progetto di evasione di Smain Ait Ali Belkacem, membro del Gruppo islamico armato, Gia, algerino, condannato all’ergastolo per l’attentato alla metropolitana di Parigi nel 1995, ma la sua posizione viene stralciata. Ed è in questa occasione che emerge la figura di Said. Gli 007 americani sapevano, quelli italiani anche. Mercoledì i due, armati di kalashnikov, hanno compiuto una strage nella redazione di Charlie Hebdo sfuggendo in due occasioni alla polizia, incapace di fermarli o di prevenire le loro mosse. La storia di Charlie Hebdo rischia quindi di mietere una nuova vittima, la sicurezza francese, incapace di seguire e fermare per tempo due persone conosciute all’estero ma forse sottovalutate in patria.

 

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