Barbie? No grazie, meglio la bambola con l’acne e la cellulite

Barbie, per come la conosciamo, è anatomicamente tutta sbagliata. Se fosse una persona vera, la povera ragazza sarebbe costretta a camminare a quattro zampe, perché i piedini troppo piccoli non sarebbero in grado di sostenere il corpo. La vita, troppo stretta, lascerebbe spazio solo a mezzo fegato e qualche centimetro di intestino e il collo sottile non riuscirebbe a reggere la testa. Per quale motivo le bambine dovrebbero ispirarsi ad un modello che in natura non esiste? La risposta arriva dagli Stati Uniti, dove Nickolay Lamm ha creato e commercializzato una Barbie normale. «Volevo mostrare che la realtà è cool», ha detto il papà della bambola.

IL PROGETTO – Tutto inizia nell’estate 2013, quando Lamm inizia a pensare ad un modello di Barbie più vicino alla realtà, riscuotendo grande successo. «Ho ricevuto un sacco di email dai bambini e dai loro genitori – ha detto – che mi chiedevano informazioni su dove acquistarla. Il problema è che Lammily (il nome della bambola) ancora non esisteva». Il ventiseienne di Pittsburgh decide così di ricorrere al finanziamento collettivo, riuscendo a raccogliere più di mezzo milione di dollari. «Sapevo che sarebbe andata così – ha commentato Lamm senza falsa modestia – poteva essere un successo o un fallimento, senza vie di mezzo».

GLI ACCESSORI – Con il pacchetto accessori, disponibile a Gennaio, sarà possibile personalizzare la bambola con brufoli, lentiggini, occhiaie, e la capacità di arrossire. Non mancheranno graffi e ferite perché «la vita non è perfetta: qualche volta cadiamo tutti, ma l’importante è essere pronti a rialzarsi».

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