Terrorismo: morti quintuplicati negli ultimi anni

Le vittime del terrorismo sono quintuplicate negli ultimi anni. Secondo uno studio di un think tank inglese nel 2013 sono state uccise quasi 18 mila persone dagli attacchi di gruppi terroristi, mentre a inizio del 2000 le vittime erano state poco più di 3 mila. Le organizzazioni fondamentaliste islamiche come Isis, Boko Haram o al-Qaida sono le responsabili del maggior numero di eccidi, anche se la violenza terroristica non si esaurisce all’estremismo musulmano.

I MORTI PER TERRORISMO – Il quotidiano tedesco Die Welt dedica un’analisi a uno studio sulla violenza terroristica realizzata dal centro di ricerca londinese Institute for Economics&Peace. Secondo i dati compilati da questo istituto i morti per terrorismo sono sensibilmente cresciuti nel 2013, con 17,958 vittime, un incremento del 61% rispetto all’anno precedente. L’aumento della violenza terroristica è ancora più impressionante se si paragona al 2000, quando i morti per terrorismo erano stati circa 3300. Una quintuplicazione delle vittime che evidenzia i risultati molto deludenti della guerra al terrore proclamata dal mondo occidentale dopo l’11 settembre. I dati di Institute for Economics&Peace si basano sui dati raccolti dal National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism (START), un centro studi dell’Università del Maryland che ha registrato dal 2000 ad oggi oltre 125 mila attacchi di terrorismo.

TERRORISMO: QUALI PAESI E I RESPONSABILI – Lo studio di Institute for Economics&Peace evidenzia come l’82% degli attacchi di terrorismo sia concentrato in cinque Paesi: Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria. L’Iraq è la Nazione più colpita; circa 2500 attacchi hanno provocato la morte di 6362 persone. Nel 2013 24 Paesi hanno subito attentati ispirati dalla violenza politica che hanno ucciso più di 50 persone, mentre nella maggioranza della comunità internazionale, 75 Stati, non c’è stato alcun attentato terrorista. L’anno scorso quattro gruppi sono stati responsabili del 66% degli atti di violenza politica: Isis, i Talebani, al-Qaida e Boko Haram. Grazie all’incremento della loro attività gli attentati sono stati quasi 10 mila nel 2013, un aumento del 44% rispetto al 2012. Come rimarca il direttore dell’istituto inglese, Steve Killelea, i dati testimoniano una significativa crescita del terrorismo a livello globale avvenuta negli ultimi anni, iniziata con lo scoppio della guerra civile siriana, che indicano come nel 2014 il conteggio delle vittime dovrebbe essere ancora più pesante.

TERRORISMO: CAUSE E FINE – Il centro studi Institute for Economics&Peace rimarca nel suo rapporto come il terrorismo provochi molte meno vittime rispetto agli omicidi causati da ragioni diverse dalla violenza a fini politici. Nel 2012 ci sono stati infatti 437 mila persone assassinate a livello globale, 40 volte di più rispetto agli uomini uccisi dal terrorismo. Lo studio dell’istituto inglese rimarca come i fattori economici, come il tasso di povertà, il livello di frequenza scolastica o altri indicatori abbiano una relazione molto bassa con la violenza politica. I Paesi dove sono state registrati alti livelli di attività terroristica hanno in comune tre elementi: una forte ostilità sociale tra gruppi con differenze etniche, religiose e linguistiche; violenza sponsorizzata dallo Stato, e un alto livello di violenza nella società. Lo studio rimarca come dall’inizio degli anni sessanta l’83% delle organizzazioni terroristiche abbia concluso la loro attività violenta a causa di una politicizzazione delle stesse, mentre solo il 7% è stata distrutta attraverso un intervento militare.

Photo credit:  JIM LOPEZ/AFP/Getty Images

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