Luigi Zanda a Ignazio Marino: «Obbedisci»

Più che un consiglio, suona simile a un ordine partito dal Nazareno. «Ignazio Marino non conosce abbastanza la città, ubbidisca al partito e cambi assessori». Firmato Luigi Zanda, capogruppo dem al Senato. Intervistato dal quotidiano “La Repubblica“, l’ex collega del sindaco di Roma a Palazzo Madama ha mandato un avvertimento al chirurgo finito sotto assedio, tra il “Pandagate” e l’affaire Tor Sapienza.

 

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Ignazio Marino (Lapresse)

 

 

ZANDA SU MARINO: «RUTELLI E VELTRONI AVEVANO MAGGIORE CONFIDENZA CON ROMA» – Se Marino sembra orientato a un semplice mini-rimpasto, una redistribuzione degli incarichi in giunta (al massimo, con la sostituzione di Rita Cutini, “vittima” dell’esplosione delle periferie), il Pd chiede ben altro. Ovvero, l’azzeramento totale della giunta, con la sostituzione di Luigi Nieri (Sel) al ruolo di vice-sindaco. Altrimenti, nemmeno l’opzione delle elezioni anticipate sarà da escludere. «Sono contrario, ma considero egualmente pericolosa la palude politica. Il fatto che il sindaco e la sua maggioranza non vanno d’accordo è contro natura, ancora più rischioso del voto anticipato», ha spiegato Zanda al quotidiano diretto da Ezio Mauro. Per questo il capogruppo Pd a Palazzo Madama ha invitato Marino a evitare resistenze:

«Non ha la conoscenza robusta di Roma che avevano Rutelli e Veltroni, o Petroselli e Argan. Questo avrebbe dovuto consigliarlo a scegliere una giunta più matura. Io stimo l’assessore Improta, ma su molti altri sospendo il giudizio». E poi ancora: «Non deve pensare che le indicazioni del Pd siano date per motivi diversi dal volerlo rafforzare. Ci mancherebbe altro che lui non si fidasse del suo partito».

 

ZANDA E GLI ERRORI DI MARINO –  Certo, riconosce che «fare il sindaco di Roma è un mestiere difficile, reso ancora più complicato dall’eredità pesante di Alemanno». Ma, per Zanda, gli errori del sindaco non sono mancati. I motivi del crollo del consenso? «Il forte debito ereditato e i ritardi dell’amministrazione precedente ha fatto incancrenire i problemi. Detto questo, forse sarebbe stato meglio partire con iniziative forti, molto visibili ed efficaci sulle periferie, piuttosto che puntare sulla pedonalizzazione — pur importantissima — di Via dei Fori Imperiali», ha aggiunto Zanda. Anche perché, lontano dal centro della Capitale, la situazione è al collasso: «Le periferie romane hanno bisogno di interventi anche elementari sull’illuminazione, le buche, le biblioteche comunali, la manutenzione, l’ambiente, la cultura. Per non parlare dell’enorme problema del traffico».

ZANDA SU MARINO: «RISULTATI INSUFFICIENTI» –  Senza dimenticare il caso dello Ztl-gate: «Le multe? Si pagano. Oppure, se le si ritiene illegittime, ci si oppone in giudizio. Altre strade non ce ne sono». Dopo un anno e mezzo, comunque, per Marino in “pagella” c’è una bocciatura: «Credo abbia governato con grande buona fede. Ma i risultati sono insufficienti».

 

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