Camorra, il killer Setola: «Non collaboro più»

«Non voglio essere esaminato, voglio solo dire che ho detto un sacco di bugie per uscire prima dal carcere». È con queste parole che Giuseppe Setola, killer della camorra accusato di diversi omicidi ha annunciato stamane di non voler più collaborare con i giudici. Il boss del clan dei Casalesi, leader dell’ala militare del sodalizio criminale attivo in provincia di Caserta ed anche nel resto della Campania, ha rilasciato la sua dichiarazione spontanea durante un’udienza del processo per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello in corso a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.

 

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«HO COMMESSO IO L’OMICIDIO» – «Ho commesso io l’omicidio Noviello, gli altri, Massimo Napolano e Francesco Cirillo, sono innocenti», ha aggiunto Setola, che ha anche revocato il mandato all’avvocato Rachele Merola, iscritta nel registro della Dda per i difensori dei pentiti. Il killer dei Casalesi ha poi nominato come suo legale l’avvocato Alessandro Diana, che ha accettato l’incarico solo provvisoriamente. Diana ha poi rinunciato e il presidente è stato costretto a nominare un avvocato d’ufficio. Setola, che non era presente in videoconferenza al momento dell’appello, ha affermato: «Non voglio assistere all’udienza, ma voglio essere presente solo alla lettura della sentenza. Sono a Roma al carcere di Rebibbia».

 

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GIÀ CONDANNATO A 7 ERGASTOLI – Domenico Noviello fu ucciso nel 2008 per aver denunciato i suoi estorsori. Setola, che ha confessato 46 omicidi ed è stato condannato a 7 ergastoli definitivi per 15 uccisioni, aveva manifestato l’intenzione di collaborare lo scorso 9 ottobre. Ma era considerato comunque fino ad ora dai magistrati «solo un mero dichiarante », come ha aveuto modo di precisare nelle settimane scorse il pm Alessandro Milita. Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti successivamente aveva ribadito: «Setola è detenuto al 41 bis, non è un collaboratore ma è dichiarante».

(Foto da archivio LaPresse: AP Photo / Salvatore La Porta)

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