«Con i Dieci Comandamenti, Roberto Benigni guadagnerà 4 milioni di euro»

Manca ben più di un mese alla messa in onda delle due prime serate dedicate a Roberto Benigni e ai suoi Dieci Comandamenti, ma già impazzano le polemiche: l’oggetto del contendere è – senza troppa sorpresa – il cachet destinato all’attore per il suo spettacolo su Rai1, che secondo le indiscrezioni pubblicate da Libero e da Il Giornale ammonterebbe a quattro milioni di euro, di cui però solo 2,4 milioni sarebbero per lo show in programma per il 15 e il 16 dicembre.

 

Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images Entertainment
Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images Entertainment

 

…E SCOPPIA LA POLEMICA – Sull’edizione de Il Giornale in edicola questa mattina, Maurizio Caverzan parla di una “trattativa segreta” in corso tra il comico toscano e Viale Mazzini, che riguarderebbe non solo le due prime serate riservate ai Dieci Comandamenti, ma anche una serie di appuntamenti in seconda serata sul tema della Divina Commedia. Indiscrezioni, queste, che arrivano direttamente dal sito LaNotizia, che ieri scriveva:

Roberto Benigni costerà 4 milioni alla Rai. Oltre alle due puntate dei Dieci Comandamenti, il comico toscano e il suo agente Lucio Presta stanno trattando con i vertici di Viale Mazzini per realizzare alcune seconde serate. Tra le richieste dello staff del comico toscano ci sarebbe anche il periodo della messa in onda, non compreso in quello di garanzia, e l’assenza di break pubblicitari all’interno del monologo. Il secondo pacchetto costerebbe un milione e 600 mila euro che sommati ai 2 milioni e 400 mila per i Dieci comandamenti fanno 4 milioni tondi tondi.

E queste cifre sono state riprese anche da Libero che oggi, in un articolo a firma Miska Ruggeri, scrive:

Undicesimo comandamento: non desiderare break pubblicitari. Perché non si interrompe l’emozione di un film, figuriamoci quella di ascoltare la parola del Signore dalle labbra del nostro novello Mosè.

Ruggeri non mette in dubbio il talento di Benigni e la sua indubbia capacità di tenere i telespettatori incollati allo schermo, ma non rinuncia alla polemica. Ad essere messo in discussione non è il cachet per le due prime serate, ma piuttosto il costo di quel pacchetto di seconde serate, che potrebbero rivelarsi un flop di ascolti come fecero le puntate di “Tutto Dante”, mandate in onda su Rai2 nel 2013:

Non si capisce, però, in mezzo a tutti i sacrosanti tagli, Floris in primis, perché così tanti euro, un conto così salato per un tale one man show. Come se i quasi 6 milioni tirati fuori dalla Rai appena due anni fa per la serata sulla Costituzione e le 12 puntate sulla Divina Commedia, nonostante i buoni ascolti della prima (43,9% di share), non avessero insegnato nulla a Luigi Gubitosi & C. Benigni infatti è una garanzia, in prime time fa quasi sempre il botto, soprattutto se riesce a inserire riferimenti all’attualità politica e a fare satira. Ma poi i prodotti freddi e – come dire? – aggiunti giusto per fare cifra tonda sono un reale inferno.

 

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RAI E PRESTA SMENTISCONO: «CIFRE FALSE» – In realtà, come riporta lo stesso Maurizio Caverzan su Il Giornale, si tratta di una polemica basata sul nulla, visto che sia Viale Mazzini che l’agente di Benigni, Lucio Presta, hanno già smentito quelle cifre, dicendo che «non corrispondono alla realtà». Caverzan fa anche notare che, almeno per quanto riguarda le due serate sui Dieci Comandamenti, non ci può essere una trattativa in corso:

In realtà, il contratto è già chiuso, visto che le due serate sono in palinsesto il 15 e il 16 dicembre prossimi.

Poi scatta il confronto: per lo show sulla Costituzione Benigni incasso 1,8 milioni di euro, ottenendo un successo strepitoso. Oggi, con un tema di non facile appeal come i Dieci Comandamenti, sia Benigni che Rai sperano di ottenere lo stesso risultato:

L’importanza dell’impegno e la complessità dei contenuti richiede studio, preparazione, prove ripetute. E, per una volta, bisogna riconoscere anche che un’impresa come questa corrisponde al compito del servizio pubblico. Infine, di solito, prima di giudicare se uno show vale un prezzo bisogna vederlo.

(Photocredit copertina: Andreas Solaro / Afp / Getty Images)

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