Le Iene e la bufala di Teo Mammucari che «pippa cocaina»

Durante la puntata de Le Iene andata in onda ieri sera, Nadia Toffa si è occupata di fare chiarezza su una “notizia” uscita qualche giorno fa e che vedeva protagonista proprio il conduttore del programma di Italia 1, Teo Mamuccari. Notizia che lasciava ben poco spazio alle interpretazioni, visto che si parlava dell’arresto del conduttore romano che sarebbe stato trovato in possesso di sette grammi di cocaina. Naturalmente si trattava di una bufala, partita da una pagina Facebook nata per essere il fake di una nota testata giornalistica particolarmente attiva sul web. E, come spesso accade in questi casi, ci hanno creduto in molti.

 

Photocredit: Mediaset/Le Iene
Photocredit: Mediaset/Le Iene

 

«HANNO ARRESTATO TEO MAMMUCARI PER COCAINA» – La “notizia” dell’arresto di Teo Mammucari per possesso di cocaina si è diffusa rapidamente, ed è stata riportata da diversi siti e blog, arrivando direttamente alle orecchie dei famigliari e degli amici di Mammucari: alcuni hanno subito intuito lo scherzo altri, invece, si sono preoccupati. Come ad esempio il padre del conduttore, che non nasconde a Nadia Toffa tutta la propria angoscia al pensiero che sul figlio possa essere stato gettato impunemente tutto quel fango. (QUI il servizio completo de Le Iene)

 

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Il padre di Teo Mammucari – Photocredit: Mediaset/Le Iene

 

LA LEGGE SULLA DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA – La questione, quindi, si sposta sul piano legislativo: proprio in questi giorni, infatti, il Parlamento sta discutendo su decreto legge che riforma il reato di diffamazione a mezzo stampa, un decreto recentemente approvato dal Senato e che ora passerà all’esame della Camera. Ma si tratta di una materia complessa, perché ad oggi in Italia esiste un buco legislativo sulla diffamazione a mezzo Internet: di questo Nadia Toffa va a discuterne con Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale che nel 2012 è stato condannato per diffamazione – o meglio, per omesso controllo – per un articolo pubblicato sul suo giornale e firmato con uno pseudonimo in cui commentava in toni molto pesanti la decisione di un giudice che aveva emesso un’ordinanza “per far abortire una ragazza nonostante il parere contrario dei genitori”. Sallusti fa riferimento a quello che era balzato agli onori delle cronache come “Caso Dreyfus” e che ha tenuto banco per settimane quando venne fuori la verità: che il giudice aveva “autorizzato” la ragazza ad abortire. Ma per quell’articolo ad essere condannato fu Sallusti stesso, che scontò quarantaquattro giorni agli arresti domiciliari prima di ottenere la grazia direttamente da Napolitano. Sallusti, spesso oggetto di numerosi insulti che gli arrivano direttamente dal web, dichiara di non aver mai risposto a questo genere di messaggi. Ma ammette che, non essendoci ancora una legislazione completa per quanto riguarda la diffamazione a mezzo Internet, «è solo un gran casino». La revisione della legge sul reato di diffamazione, infatti, abolirebbe il carcere introducendo, in caso di condanna, sanzioni pecuniarie e la sospensione dalla professione di giornalista da uno a sei mesi.

 

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Alessandro Sallusti – Photocredit: Mediaset/Le Iene

 

PARLA VAURO – Toffa va quindi a sentire una seconda opinione: quella di Vauro Senesi. Il celebre vignettista racconta di essere stato condannato a tre mesi di reclusione (pena sospesa poi con la condizionale) per una vignetta in cui parlava di Gesù e della masturbazione. Ma, pur riconoscendo che il confine tra satira e falso è spesso labile, non ha dubbi nel riconoscere che quella su Teo Mammuccari, più che essere satira «è una stupidaggine». A sostegno di questa affermazione Vauro fa un esempio concreto, risalente al 1979, quando fu l’artefice della finta notizia che riportava l’arresto di Ugo Tognazzi, accusato di essere il capo delle Brigate Rosse. Ma la differenza, sottolinea Vauro, consiste nel fatto che non solo Tognazzi sapeva dello scherzo, ma che aveva anche partecipato alla sua realizzazione.

 

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Vauro Senesi – Photocredit: Mediaset/Le Iene

 

CHI HA DETTO CHE TEO MAMMUCARI PIPPA COCAINA? – Quindi, tornando alla notizia falsa dell’arresto di Teo Mammucari per possesso di cocaina, per Le Iene è arrivato il momento di arrivare all’autore della bufala, tale Ermes Maiolica. Un nome che suonerà famigliare a chi bazzica i siti di informazione satirica del web, visto che Ermes Maiolica è spesso protagonista di numerose bufale, spesso evidentemente inverosimili, che coinvolgono volti noti e meno noti della politica e del mondo dello spettacolo. Ad esempio, non molti mesi fa, Maiolica compariva nei panni di un candidato sindaco del Pd per la città di Ravenna, arrestato per essere finito nel giro degli appalti truccati di Expo. Ovviamente era tutto falso: ma, anche in quel caso, in molti ci avevano creduto. Questa volta però le telecamere de Le Iene sono arrivate a intervistare Ermes Maiolica, un giovane di Terni che racconta, non senza un certo orgoglio, di creare quasi quotidianamente finte notizie e falsi profili riuscendo a far cadere in trappola non solo i lettori, ma molto spesso anche gli stessi “addetti ai lavori”.

 

Ermes Maiolica - Photocredit: Mediaset/Le Iene
Ermes Maiolica – Photocredit: Mediaset/Le Iene

 

E QUINDI? – Davanti all’angoscia del padre di Teo Mammucari, comunque, Maiolica si scusa ammettendo di «avere esagerato» e promettendo che, con i prossimi fake ci andrà «più leggero».  A concludere il servizio è Teo Mamuccari, che accetta le scuse raccomandando però a tutti gli spettatori di «non credere a tutto quello che leggono su Internet».

(Photocredit copertina: Mediaset / Italiauno / Le Iene)

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