Internet? Negli Stati Uniti è lento e costoso. (ma noi siamo messi peggio)

Gli Stati Uniti non sono il paese con la rete internet più veloce, non sono neppure nella top ten dei paesi più e meglio connessi e sembra che poco cambierà nel futuro prossimo, perché all’orizzonte ci sono gli investimenti di Google e poco altro.

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I dieci paesi con la velocità media della rete più elevata nel secondo quadrimestre 2014

GLI STATI UNITI SONO RIMASTI INDIETRO – Gli americani pagano in media di più per avere connessioni internet più lente di quelle dei paesi avanzati che si piazzano nella top ten di questo genere di classifiche. La velocità media delle reti americani si piazza appena al 14° posto e questo per il paese che ospita le aziende che hanno fatto della rete quel che è oggi è abbastanza paradossale. Ma sono lontani i tempi nei quali il governo sponsorizzava le «autostrade digitali» e gli investimenti nelle reti ristagnano.

GLI AMERICANI PAGANO MOLTO – La connessione negli Stati Uniti inoltre è costosa, se a Seul con 30$ si porta a casa una tariffa flat per una linea che viaggia a un gigabit, a Los Angeles o New York ce ne vogliono 300 per averne una che non arriva alla metà della velocità. Niente di nuovo quello che conferma il rapporto del New America Foundation’s Open Technology Institute, ma pur sempre una realtà sgradevole per un paese che si è sempre vantato di essere un’avanguardia nell’innovazione, oltre a rappresentare un handicap per molte aziende a confronto con i concorrenti internazionali che viaggiano più svelti.

POCHI INVESTIMENTI IN VISTA – A migliorare un po’ le cose finora si è vista solo l’iniziativa di alcune municipalità o di Google, che sta cablando alcune cittadine americane e che offre Google Fiber a un gigabit a 70 dollari al mese. Quella a un gigabit è circa 100 volte più veloce delle connessione di cui possono usufruire oggi gli americani e supporta senza problemi anche lo streaming video, i servizi sanitari di diagnosi e intervento a distanza, il tele-lavoro, l’e-learning, aprendo in genere un ventaglio d’opportunità ora negate dalla scarsa prestanza della rete.

ITALIA FANALINO DI CODA –  Negli Stati Uniti peraltro si assiste a un fenomeno curioso, per il quale le reti «socializzate» a livello cittadino o regionale si dimostrano più veloci e più economiche di quelle costruite dalle telecom, che al momento non sembrano risentire lo stimolo a investire di più nell’infrastruttura. Sarà per questo che 19 stati hanno passato delle leggi che vietano alle amministrazioni locali di farsi la loro rete, non investono nelle reti, ma in quanto a lobbying non risparmiano.

Non c’è però da commiserare gli americani, in Italia, la velocità media di connessione registrata nel secondo trimestre 2014 è di 5,8 Mbps (48° posto nel mondo) e la penetrazione della banda più o meno larga è al 65% (45° posto nel mondo) e anche se la situazione appare in miglioramento, a esser messi come gli americani ci sarebbe da festeggiare.

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