Luca Barbareschi, il Teatro Eliseo e quel Trust di Monaci

C’è una ripartenza per il Teatro Eliseo di Roma: ma solo ad una condizione, il ritorno di Luca Barbareschi sul palco di Via Nazionale come nuovo direttore. La svolta è stata presentata sabato in una conferenza stampa organizzata da due dei tre soci della proprietà del teatro Eliseo. Un accordo che è stato smentito in serata dal “grande escluso” del nuovo corso: Massimo Monaci, attuale direttore artistico del teatro capitolino. Eppure gli altri soci si sentono sicuri e confermano che è già tutto deciso. Barbareschi stesso ha confermato la mossa in tv, ospite a Domenica In. L’attore e regista è disposto a rilevare la quota di Vincenzo Monaci che, a quanto dichiarato in conferenza stampa, ha già ceduto la sua parte ad un trust. E in realtà, come risulta dalla visura catastale dell’immobiliare, Vincenzo Monaci ha versato le sue quote il 23 dicembre 2013 a Indag Trust, quale trustee del trust “The Monaci Trust” con stessa sede a Milano.

Teatro Eliseo

L’ELISEO E IL TRUST, DI COSA SI TRATTA – Il Trustee è il soggetto che riceve dal disponente le posizioni soggettive (beni o diritti), che divengono segregati e separati dal patrimonio personale del Trustee. Il patrimonio del trust è definito segregato in quanto completamente separato dal patrimonio personale del conferitore/costitutore (del trust), non partecipa alle vicende obbligatorie del conferitore e quindi non è aggredibile dai creditori dello stesso. Una specie di “tutela” nel caso in cui le cose volgano al peggio.

«L’accordo c’è, è ufficiale, sarà operativo dal 1 novembre ed è quello con Barbareschi che soddisfa le nostre esigenze e quelle del mondo del teatro. Il problema è che non abbiamo la disponibilità del teatro fino al 30, data dello sfratto, quando la vecchia gestione lascerà l’Eliseo», ha assicurato sabato uno dei proprietari delle quote societarie del teatro Carlo Eleuteri. La direzione Barbareschi garantirebbe il proseguimento dell’attività artistica. «La stagione si farà e gli abbonati possono stare tranquilli. Per quanto riguarda le maestranze, quando subentrerò nella gestione il 30 ottobre, convocherò i lavoratori e vedrò cosa fare, molta gente sono sicura che la manterrò, ma devo fare delle valutazioni», ha precisato l’attore ed ex parlamentare.

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(LaPresse)

UN MILIONE DI DEBITO – Ma resta comunque uno sfratto ora, alla luce delle ultime vicende, non più rinviabile. «Non vorremmo arrivare a far intervenire la forza pubblica, ma se necessario la richiederemo – ha sottolineato Eleuteri – Non ci si può trincerare dietro una strumentale difesa della cultura perpetrando una manifesta situazione di illegalità. La vecchia società di gestione è in debito con la proprietà di circa 1 milione di euro. Questo ci ha messo in gravissima difficoltà con la banca che ha acceso il mutuo per l’acquisizione dell’immobile e dunque dopo oltre un anno di morosità ci siamo decisi a richiedere lo sfratto».
Di altro avviso è Massimo Monaci che parlato di tre proposte «da Francesco Bellomo, Goldenstar AM srl e da Casanova Spa» (società quest’ultima legata a Barbareschi). Offerte che, precisa l’attuale direttore artistico, «non sono state ancora vagliate dall’assemblea dei soci».
Il ritorno di Barbareschi è il ritorno di un “vecchio amico”; infatti, Barbareschi potrebbe non esser gradito a chi ora ha in mano la gestione di via Nazionale. Ci fu un tempo in cui Vincenzo Monaci (padre dell’attuale direttore artistico) decise di dare l’incarico di Direzione Artistica proprio all’ex parlamentare Pdl. Non finì bene: l’attore venne licenziato e il rapporto finì nelle aule di tribunale. Ritorno di fiamma? «Prendiamo atto della proposta di Luca Barbareschi – ha sottolineato Monaci – senza preclusioni e si prevede un incontro quanto prima, ma non si capisce il presupposto della conferenza stampa di oggi dato che un accordo, allo stato attuale, non c’è. D’altronde, se un accordo si fosse realmente trovato, forse la conferenza stampa di oggi si sarebbe svolta al Teatro Eliseo».

BARBARESCHI E LE IDEE PER L’ELISEO – Da una parte la gestione Monaci e dall’altra i proprietari delle mura: in mezzo debiti, agibilità da metter in regola e un cartellone con le idee di Giancarlo Sepe ancora da concretizzare. Mentre il 30 dovrebbe esserci lo sfratto definitivo Barbareschi sembra l’unico pretendente ad avere le idee chiare: «Certo, non è stato serio da parte della gestione far partire una stagione con uno sfratto esecutivo irrevocabile e con il contributo del Fus sospeso del 2014. Oltretutto loro hanno anche debiti con la Siae, cause con gli attori, con i registi e produttori e in più ci sono dei problemi di agibilità, che noi chiaramente risolveremo».

(Copertina Foto Daniele Leone / LaPresse)

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