Sondaggi a confronto, Grillo non risale: 21%, a -18 dal Pd

Nessuna svolta. Nessun sussulto. Dai sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani alle Elezioni Politiche emergono ancora una volta livelli di consenso ai partiti già indicati nei mesi scorsi, che sostanzialmente confermano i risultati delle Europee del 25 maggio. Il Pd resta vicino alla soglia del 40% delle preferenze. Mentre il Movimento 5 Stelle non va oltre il 21% e Forza Italia invece si pianta al 16. A fornire queste percentuali è la media delle rilevazioni effettuate negli ultimi dieci giorni da otto diversi istituti demoscopici: Euromedia Research, Swg, Ixè, Lorien Consulting, Demos&Pi e Demetra, Datamedia, Ipsos e Piepoli.

 

sondaggi 16 ottobre

PD VICINO AL 40% – Nel dettaglio, il Partito Democratico, reduce dal 40,8% delle urne, viene stimato ora mediamente al 39,4% dei consensi oscillando tra il 37,5% dei voti potenziali indicato da Euromedia (in un sondaggio realizzato il 6 ottobre per la trasmissione Ballarò) e il 41,2% stimato invece da Demos&Pi (nell’Atlante Politico per Repubblica). Poco cambia rispetto alle ultime elezioni anche per il Movimento 5 Stelle, che conferma in media il 21,2% di consenso conquistato cinque mesi fa. Il partito di Beppe Grillo in particolare si muove dal 19,6% di Demos&Pi al 23% netto di Lorien Consulting (che ha relizzato una rilevazione per il quotidiano Italia Oggi tra il 4 e il 6 ottobre). Arretra poi Forza Italia, che dopo il 16,8% delle Europee nei sondaggi si ferma al 15,7%, muovendosi tra il 13,5% indicato da Datamedia (in un sondaggio del 10-13 ottobre diffuso da Il Tempo) al 17,9% stimato da Swg (in un sondaggio realizzato in proprio tra il 6 e l’8 ottobre).

CENTRODESTRA FERMO AL 31% – Ovviamente, con percentuali del genere non può che essere netto anche il divario tra le due principali coalizioni. Un’ipotetica alleanza di centrosinistra tra Pd e Sel, ad esempio, varrebbe oggi secondo i sondaggisti mediamente il 43,3% dei consensi, mentre un centrodestra allargato (composto da Ncd, Udc, Forza Italia, Fratelli d’Italia, La Destra e Lega Nord) non andrebbe oltre il 30,9%. Il sondaggio maggiormente favorevole allo schieramento berlusconiano, quello di Swg, attribuisce alla coalizione del Pd un margine di quasi 7 punti, che diventano addirittura 16 nella rilevazione più favorevole invece al centrosinistra, quella di Demos&Pi.

NCD E SEL SOTTO IL 4% – Per quanto concerne i partiti minori, la Lega Nord è l’unica formazione che fa segnare una chiara crescita rispetto al dato del 25 maggio e che si mostra in grado in questo momento di superare una soglia di sbarramento al 4 o al 4,5%. Il Carroccio, dopo aver raccolto il 6,2% dei voti delle Europee, è infatti salito mediamente al 7,8% di consensi potenziali ed oscilla tra il 6,5 e l’8,8%. Tutti le altre compagini sembrano destinate a ricoprire un ruolo marginale. Sel (che Lorien e Demos&Pi considerano in corsa unitaria con altre formazioni di sinistra) e la lista di centro di Ncd e Udc si fermano entrambi al 3,7%. Fratelli d’Italia, 3,7% alle Europee, scende invece al 3,5%. Le probabilità di entrare in Parlamento in caso di elezioni anticipate sarebbero poi nulle in assenza di alleanze per Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Verdi e Scelta Civica.

(Grafico: Giornalettismo. Foto di copertina di Federico Ferramola da archivio LaPresse)

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