Le baggianate di Di Battista sulla Nigeria

Tra le diverse inesattezze pronunciate dal palco del Circo Massimo, Alessandro Di Battista ha infilato anche un ritratto della Nigeria decisamente falso e infondato

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

LO SHOW DAL PALCO – Alessandro Di Battista ha raccontato di un battibecco avuto con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sul rischio Ebola che potrebbe arrivare dai migranti della Nigeria, conclusosi con «lei aveva detto che tanto non esistono voli diretti con l’Italia da quei paesi». Ma a Di Battista non la si fa e lui: «Io ne ho trovato uno Roma-Lagos». Al che, posta di fronte alla scoperta da una collega pentastellata, il ministro Lorenzin avrebbe risposto: «ma la Nigeria è un paese tranquillo…».

LA NIGERIA SECONDO DI BATTISTA – Di Battista, rivolgendosi ai militanti e citando Wikipedia a braccio, ha detto che invece il paese non è per niente tranquillo perché: «il 60% è in mano agli estremisti islamici di Boko Haram, il resto del paese è in mano ad Ebola…». Ora, a parte che la voce «Nigeria» di Wikipedia non dice niente del genere, Di Battista ha decisamente mentito ai suoi fan, perché nessuna delle due affermazioni risulta rispondente al vero.

LE BALLE SUI BOKO HARAM – I Boko Haram ad esempio hanno una presenza rilevante e controllano porzioni di territorio in appena 3 dei 36 stati che compongono la federazione nigeriana, quelli nella parte Nord-orientale, al netto dell’ebola che gli stati settentrionali non hanno mai visto. Non si capisce perché tirare in ballo i Boko Haram parlando di misure sanitarie, ma non rappresentano nemmeno un pericolo nel senso di minaccia terroristica diretta. I Boko Haram sono nigeriani e ce l’hanno esclusivamente con il governo nigeriano, mai hanno minacciato attacchi all’Occidente.

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LE BALLE SULL’EBOLA IN NIGERIA – Quanto all’ebola, mentre Di Battista parlava le autorità della Nigeria facevano sapere di essere convinte di aver debellato il virus. Il condizionale è d’obbligo, perché le regole vogliono che il paese possa essere dichiarato «ebola-free» solo dopo che siano trascorsi due cicli di quarantena (42 giorni in totale) senza che siano state rilevate nuove infezioni. Ma l’affermazione risulta credibile, visto che la scoperta dell’ultimo caso nel paese risale a un mese fa.

DI BATTISTA SPACCIA PANZANE – A prescindere dalla fine ufficiale dell’infezione, c’è poi da dire che i casi registrati nel paese sono stati 17 su oltre 170 milioni d’abitanti, un po’ pochini per sostenere che il 40% del paese «è in mano ad ebola». Si tratta quindi di due panzane (tra le altre) gettate in pasto durante un comizio da parte del Vicepresidente della commissione Affari Esteri e Comunitari, nonché deputato del M5S più versato per gli affari esteri, quello che se ne dovrebbe intendere di più. Speriamo almeno che i nigeriani non se ne siano accorti.

 

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