Il nuovo debito non fa crescita: Katainen conferma l’austerità

Jyrki Katainen conferma l’austerità di fronte al Parlamento europeo. L’ex premier finlandese, designato da Jean-Claude Juncker come vicepresidente della Commissione responsabile per Lavoro, Crescita, Investimenti e Competitività, ha ribadito durante la sua audizione la contrarietà alla creazione di nuovo debito per stimolare l’economia. In merito alla richiesta dell’Italia di rinviare il pareggio di bilancio Katainen non ha preso posizione, ma rimarcato come tutti gli Stati membri debbano essere trattati allo stesso modo.

JYRKI KATAINEN E IL NO AL NUOVO DEBITO –  In questi giorni il Parlamento europeo sta effettuando il ciclo di audizioni di tutti i commissari designati da Jean-Claude Juncker a far parte del nuovo esecutivo dell’UE. Come ormai consuetudine, le audizioni sono particolarmente accese, e  hanno finora rilevato un vasto dissenso rispetto alle nomine decise dai governi degli stati membri insieme al presidente della Commissione. Il Pse ha palesato il suo dissenso rispetto alla linea economica dell’organismo di governo dell’UE nell’audizione di Jykri Katainen, svoltasi questa mattina. L’ex premier finlandese , ritenuto un falco dell’austerità e molto vicino a Angela Merkel, è stato designato vicepresidente della Commissione, con l’incarico a Lavoro, Crescita, Investimenti e Competitività. Di fronte ai parlamentari europei Katainen ha ribadito la sua ferma opposizione all’idea che la creazione di nuovo debito, la flessibilità nei conti pubblici, possa stimolare la crescita. Una conferma della linea del rigore, che aveva già caratterizzato l’audizione del commissario agli Affari economici e finanziari, il francese Moscovici.

JIRKY KATAINEN E L’ITALIA – Il no alla creazione di nuovo debito è stata ribadita anche per quanto riguarda i problemi specifici di alcuni Paesi membri. Katainen non ha fatto nomi, vista la sensibilità del tema, ma ha rimarcato come i problemi di 2 o 3 Paesi non possano far cambiare l’interpretazione delle regole europee.  L’ex premier finlandese ha così evidenziato la linea del Ppe, il partito europeo di Katainen, Merkel e Juncker sul Patto di stabilità e sul no a deroghe sui conti pubblici per effettuare politiche fiscali espansive.

Bisogna continuare ad avere politiche di bilancio responsabili, per evitare che i problemi di 1-2-3 Paesi abbiamo impatto su tutta l’eurozona. Ci serve uno slancio nuovo per crescita, occupazione e investimenti, ma senza creare nuovo debito. Nei Paesi non c’è spazio di manovra per nuovo deficit e debito

Una domanda di un europarlamentare ha chiesto chiarimenti sulla richiesta italiana di rimandare al 2017 il pareggio di bilancio strutturale. Katainen ha risposto: “Non commento la richiesta italiana, ma dobbiamo trattare tutti i Paesi nello stesso modo“. Nello scorso giugno l’Ecofin aveva respinto la precedente proposta del governo Renzi di rimandare il pareggio di bilancio strutturale al 2016.

JIRKY KATAINEN E IL PIANO JUNCKER DA 300 MILIARDI – L’audizione di Katainen ha inoltre chiarito come il piano Juncker da 300 miliardi di nuovi investimenti sia un progetto ancora indefinito e fumoso. L’ex premier finlandese ha indicato come sarà necessario utilizzare meglio gli attuali fondi europei già stanziati, e come sia essenziale il maggior coinvolgimento degli investitori privati. Il rafforzamento della Banca europea degli investimenti illustrato da Katainen spiega come la maggior parte di questo piano sarà probabilmente composto dalla leva finanziaria derivata dall’aumento del capitale della Bei. Una posizione che ha lasciato perplessi i parlamentari socialisti, Il Pse ha vincolato il suo appoggio a Juncker alla mobilitazione di una strategia per la crescita che rafforzi gli investimenti all’interno dell’UE, ma l’audizione di Katainen ha evidenziato come su questo punto ci sia molta distanza tra richieste socialiste e concessioni della Commissione, che rimane organismo controllato dai conservatori.

Photocredit: AP Photo/Yves Logghe

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