Akie Abe, la first lady star di Facebook che rompe le convenzioni

La first lady giapponese Akie Abe fa sensazione su Facebook, mostrando un’immagine più umana del marito e quella di una famiglia nella quale la moglie non ha remore nel contraddire il marito, rompendo così con il costume nazionale, ma conquistando le simpatie di molti giapponesi per nulla nostalgici delle vecchie convenzioni sociali.

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Akie Abe in versione agreste

UNA GIAPPONESE DIVERSA – La signora Akie in Abe non rientra nella figura stereotipata della moglie giapponese sottomessa, anche se non si può scambiare per un’erinni femminista e forse prorpio questo è il segreto del suo successo, che si riverbera anche su suo marito, che di mestiere fa il primo ministro del Giappone e che ha un’immagine pubblica decisamente severa e austera. Il premier, in carica dal 2012, è infatti un politico conservatore di lungo corso e viene da una famiglia molto benestante e in vista e dalla sua entrata in carica non ha fatto che perdere consenti.

ABE CHE SORRIDE – Se si vogliono trovare immagini di un Abe diverso è proprio sul profilo della moglie che bisogna andare, lì si può apprezzarlo tra le immagini sul profilo Facebook di Akie mentre sorridente mangia un gelato o gioca con un vecchio telefonino, affabile e amichevole come difficilmente appaiono gli esponenti delle classi privilegiate giapponesi quando sono in pubblico.

ALL’OPPOSIZIONE DEL MARITO – E Akie diventa ogni giorno più popolare, anche perché non appare per niente sottomessa al marito quando si tratta d’esprimere le sue idee in contrasto con la politica del govenro. Lei ad esempio è un’antinuclearista convinta mentre il marito riaprirebbe le centrali chiuse dopo il disastro di Fukushima anche domani. Lui gioca con il nazionalismo e il revanscismo arrivando a provocare i governi dei paesi vicini, un tempo invase delle truppe dell’esercito imperiale, lei invece apprezza moltissimo la cultura coreana.

UNA DONNA SENZA FILTRI – Abe è arrivato a definirla scherzosamente «il partito d’opposizione domestico» e assiste impotente, ma in fondo grato, alle sue iniziative, come la partecipazione ai gay pride o il fattto che abbia discuso in televisione i loro problemi i fertilità, confidenze che i giapponesi non sono abituati a veder fare in pubblico. La signora peraltro non fa solo la moglie, gestisce un pub nel centro di Tokyo, dove offre riso bio e un ottimo sake, del quale si mormora sia un’appassionata, a differenza del marito astemio.

LA WOMENOMIC DI ABE – Non sarà un caso allora se Abe doPo la Abenomic, la politica economica fondata sull’iniezione di capitali nell’asfittica economia giapponese, adesso è passato a proporre la «womenomic» e si dice convinto che promuovere il ruolo delle donne nell’economia darà un nuovo impulso all’economia del paese. E probabilmente non è un caso se si dice che Abe vorrebbe proprio la moglie a capo di questo sforzo. La moglie infatti non fa mistero di essere a favore della promozione del ruolo della donna giapponese nell’economia e nella società, dove ancora è considerata decisamente inferiore all’uomo.

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