La bambina che ha sconvolto la Cina

22/10/2011 di Claudia Santini

Il caso della bimba di due anni travolta e lasciata morire tra l’indifferenza scatena discussioni

Spesso è necessaria una tragedia per mettere in discussione i valori di un popolo, la gestione dei rapporti umani nella quotidianità, ciò che conta veramente. È questo che è successo ai cinesi dopo la morte della piccola Yueyue, due anni, travolta da ben due veicoli, lasciata a terra nell’indifferenza generale e morta alcuni giorni dopo. Un incidente che ha sconvolto la nazione e ha scatenato clamore pubblico per quello che qualcuno chiama un “intorpidimento morale” infiltratosi nella società cinese.

L’INTROSPEZIONE COME REAZIONE – I due conducenti che hanno investito la bambina sono stati arrestati, ma gli utenti di Internet non sono soddisfatti: cercano altro, oltre la giustizia. Cercano introspezione e un’analisi di coscienza da parte di una società diventata apatica, fredda di fronte alla morte, anche di un esserino di appena due anni. I servizi di microblogging sono stati presi d’assalto con messaggi sul caso della piccola Yueyue. Nonostante i medici abbiano fatto di tutto per salvarla, i danni cerebrali erano troppo estesi per sperare in un miracolo. E mentre l’ospedale si prodigava in cure, il video di sorveglianza che ha immortalato l’incidente ha fatto il giro della Cina, e poi del mondo, mostrando il corpo esanime della bimba sull’asfalto e una dozzina di persone passarle accanto per i successivi sette minuti, senza fare nulla. Poi passa un secondo camion che la investe. A questo punto una donna sposta la bambina a lato della strada, sotto gli occhi della madre che si accorge dell’accaduto. È inevitabile un esame di coscienza a livello nazionale: com’è potuto succedere che un intero popolo diventasse così insensibile, apatico, freddo?

L’EGOISMO E L’ECONOMIA – Il boom economico della Cina e la crescente disparità tra ricchi e poveri sembrano aver mutato i valori sociali, la morale è stata sostituita dal materialismo, come lamentano molti oggi. Yang Yaying, 21 anni, residente a Pechino spiega: “ora la gente è diventata così egoista. Tanta gente è passata lì accanto, ma nessuno si è prodigato per non mettersi nei guai”. Un blogger cinese chiamato “Gongzai xiaoben” ha scritto: “spero che questo piccolo angelo dimenticato dalla società funzioni da risveglio per la nazione riguardo all’importanza di un’educazione morale”. Winter space, utente di Weibo, scrive: “spero tu possa trovare un po’ d’amore in paradiso. Il mondo è pieno d’apatia”. Effettivamente, come sperava il blogger, il caso ha funzionato come catalizzatore d’attenzione: molti giovani si interrogano su cosa accada alla propria società, mentre i genitori della bambina hanno ricevuto $42.280 di donazioni, da parte di cinesi in giro per il mondo, per pagare il conto dell’ospedale.

NON È UN PROBLEMA SOCIALE – C’è invece chi ritiene che non si tratti di un problema della nazione e dell’intera popolazione. Liu Runhua, un anziano impiegato in ambito sociale, ritiene che il caso non rifletta un malessere di tutta Guangdong, la provincia dell’incidente. Al China Daily ha infatti spiegato che “quelli che hanno ignorato il delitto costituiscono solo una manciata di persone in tutta la provincia, ma casi in cui non viene dato aiuto alle persone morte o quando buoni i samaritani si mettono nei guai sono spesso ampiamente riportati dai media, tendendo ad interessare il pubblico”. La regione pianifica di ricompensare con del denaro i “buoni samaritani” e molti cinesi si prodigano per i propri connazionali. La discussione, però, è destinata a continuare.

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