Mi servono i soldi, figlia mia, prostituisciti

Dall’inchiesta delle baby squillo romane emergono ancora evenienze decisamente shock, che oggi riporta il quotidiano Il Tempo, entrato in possesso delle motivazioni della sentenza di condanna di primo grado sul caso delle baby squillo dei Parioli a Roma. “Un salto nel buio”, le definisce il quotidiano in un aticolo a firma Vincenzo Imperitura. Ecco perché.

LA MAMMA NE APPROFITTA – Fra clienti che cercano di rubare i soldi alle ragazze, nuovi magnaccia che vogliono togliersi sfizi e semplici miserie umane, spicca la madre di una delle due ragazzine, che secondo il giudice non solo sapeva cosa faceva la figlia, ma ne “approfittava” chiedendole sempre soldi. A provarlo, alcune intercettazioni:

I versamenti dovevano arrivare in continuazione, anche nel caso in cui la ragazzina presentasse malesseri: «Senti un po’ tu non te movi oggi? – chiede la madre intercettata dai carabinieri – e come facciamo? Perché io sto a corto, dobbiamo recuperà. Ma ce la facciamo a recuperare sta settimana?»

E ancora:

«Quando tu esci da scuola torni a casa due ore studi e … tanto tu vai sempre alle tre lì, dall’una alle tre puoi studià. Devi fare una scelta – dice ancora la madre al telefono – puoi alternare i giorni. Qui una soluzione bisogna trovarla perché non è che.. riflettici bene e cerca di organizzarti le giornate in modo tale che fai alternativamente. Rifletti bene su questo aspetto della scuola per cortesia perché sennò è inutile… io ti ritiro»

 

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