Certificati medici, niente più obbligo per attività ludico-motoria

Certificati medici, cosa cambia. Con la fine delle vacanze estive ed il ritorno alla vita di tutti i giorni, sono molti gli italiani che s’iscrivono in palestra o in piscina per mantenere la forma. Da quest’anno però non si correrà il rischio di dover per forza presentare un certificato medico. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha diffuso nuove linee guida che stabiliscono come l’obbligo del certificato sia riferito solo a coloro che praticano attività sportiva non agonistica, essendo stato cancellato l’obbligo per la pratica ludico motoria.

(Lapresse)
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CERTIFICATI MEDICI, COSA CAMBIA – Niente più certificati quindi. O quasi. Già lo scorso anno venne cancellato l’obbligo per coloro che fanno attività «ludico sportiva amatoriale», termine che indica l’uso di attrezzi in palestra o il nuoto libero in piscina. Tuttavia molte strutture hanno richiesto lo stesso un certificato del medico pena il rifiuto della stessa iscrizione, con un aggravio sulle casse dei richiedenti tra 30 e 50 euro per ottenere il documento. Il legislatore però, attraverso le nuove linee guida, ribadisce come

«l’obbligo di certificazione è riferito solo a chi pratica attività sportiva non agonistica, tenuto conto che è stato ormai soppresso l’obbligo della certificazione per chi pratica attività ludico motoria».

CERTIFICATI MEDICI, LE LINEE GUIDA – Le linee guida, come riporta il Corriere della Sera,

«sono volte a superare una serie di difficoltà interpretative che si sono nel tempo registrate da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, dei medici specialisti in medicina dello sport, nonché degli operatori che gestiscono le palestre, sull’ambito di applicazione delle disposizioni normative relative alla certificazione sanitaria per chi esercita attività sportiva»

 

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CERTIFICATI MEDICI, LA QUESTIONE DELLE ASSICURAZIONI – Il punto è che il certificato medico resta di fatto facoltativo. Non è stato abolito, solo non esiste più l’obbligo. Gianfranco Beltrami, medico sportivo, presidente della Commissione Medica e Antidoping IBAF, ha spiegato che in questo caso sono le assicurazioni degli impianti a richiedere il certificato, che a questo punto diventa necessario per permettere l’emissione dell’assicurazione:

«Quindi si possono verificare situazioni diverse in cui in una piscina per un certo corso vogliono il certificato, e in un’altra per lo stesso tipo di attività non è richiesto. Sotto il profilo della sicurezza e della salute sarebbe certamente più opportuno fare una visita medica, ma certamente per attività ludico-motorie l’intenzione del ministro era quella di evitare un costo per il cittadino»

CERTIFICATI MEDICI, LA VALIDITÀ ANNUALE DELLA VISITA – Le linee guida indicano quelle che sono le attività sportive non agonistiche soggette quindi all’obbligo di certificazione, definiscono quali sono i medici che possono rilasciare le certificazioni, ricordano che i controlli sanitari devono essere annuali e che il certificato medico ha validità annuale, oltre a indicare gli esami clinici e gli accertamenti da effettuare, con specifiche indicazioni sulla conservazione della copia dei referti. I medici dal canto loro sottolineano che è impossibile certificare la compatibilità del paziente nei confronti di determinate attività in quanto non si può conoscere il carico a cui la persona verrà sottoposta. A questo proposito Silvestro Scotti, vicesegretario della Federazione dei medici di medicina generale, lancia la provocazione:

«Torniamo alla sana e robusta costituzione, che non certifica niente ma che viene accettato dalle palestre perché almeno è un pezzo di carta firmato da un medico!»

CERTIFICATI MEDICI, CHI DEVE FARE – Nello specifico le linee guida stabiliscono come il certificato sia obbligatorio per le seguenti categorie:

1- gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall’orario di lezione
2 – coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (ma che non siano considerati atleti agonisti)
3- chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale

 

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