Ilva di Taranto, morto un operaio

Un operaio di 54 anni, Angelo Iodice, dipendente della ditta “Global Service” dell’appalto Ilva, ha perso la vita questa mattina in un incidente all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. È stato travolto sui binari da un mezzo meccanico, mentre era impegnato in attività di manutenzione all’interno dell’area dell’Acciaieria 1, dove negli scorsi giorni era avvenuto un imponente sversamento di ghisa ad altissima temperatura. Sono ancora in corso le indagini per accertare l’esatta dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità.

 

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Photocredit: Lapresse

 

TARANTO, MUORE UN OPERAIO ALL’ILVA, SCIOPERO SINDACATI – In base alle prime ricostruzioni, l’uomo è stato travolto da un macchinario gommato con ruote in ferro, chiamato “Colmar”, utilizzato per lavori di manutenzione. I sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 24 ore di sciopero, a partire dalle 15 di oggi. Al momento, riguarda i dipendenti diretti dello stabilimento, ma potrebbe essere esteso anche alle aziende dell’appalto.

«Da quello che abbiamo potuto accertare, Iodice stava facendo un sopralluogo e controllando la situazione, tant’è che vicino a lui sono stati anche trovati gli attrezzi da lavoro, quando è stato investito dalla macchina operatrice che effettua l’allineamento dei binari», ha spiegato Vincenzo Castronuovo, della Fim Cisl di Taranto. Da accertare le dinamiche: l’uomo potrebbe essere inciampato mentre il mezzo procedeva, oppure è possibile che chi conduceva la macchina non lo abbia visto, investendolo. 

I SINDACATI: «DA MESI CHIEDIAMO CHE VENGANO RECUPERATI I RITARDI SULLA SICUREZZA» – Il sindacalista ha infine spiegato che presto ci sarà un incontro con l’azienda. Non sono mancate le proteste:  «Da mesi chiediamo una gestione industriale dello stabilimento che recuperi i ritardi sulla manutenzione, sulla sicurezza e sul funzionamento stesso dello stabilimento», hanno ricordato le rappresentanze sindacali. «Dopo una serie troppo frequente di rischiosi incidenti e dopo mesi in cui continuiamo a sollecitare l’azienda affinché si ristabilisca una più forte azione di prevenzione, la morte di un lavoratore è ancor più inaccettabile», hanno concluso. 

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