A L’Aquila cade un balcone delle case antisismiche

L’acronimo Progetto C.A.S.E sta per  «complessi antisismici sostenibili ecocompatibili» ma dalle foto pubblicate dagli inquilini su Facebook qualche dubbio sulla loro antisismicità è lecito, visto che oggi di punto in bianco un balcone ha ceduto ed è crollato al piano di sotto.

Casa Leonardis 2

UNA RICOSTRUZIONE TRAGICA – Sentito da NewTown l’antropologo dell’Università dell’Aquila Antonello Ciccozzi, che vive in uno degli appartamenti del progetto C.A.S.E. non ha risparmiato durezze: «Siamo non al tragicomico, ma all’iperbole del tragicomico in cui ciò che dovrebbe risolvere l’emergenza diventa un fattore che riproduce ed amplifica l’emergenza stessa. Oggi  il progetto c.a.s.e. più che mai è l’emblema di un’Italia marcia e inguaribile che affonda in un’isteria rassicurazionista. L’amministrazione comunale dovrebbe far causa alla Protezione civile e allo Stato per urbicidio».

L’AQUILA FERITA DUE VOLTE – Più allibita che infuriata sembra invece la signora Luciana Leonardis, che su Facebook ha pubblicato le foto del balcone caduto proprio su quello dell’appartamento di suo padre, che invece ha resistito. Non è il primo cedimento dell’edilizia post-terremoto a l’Aquila e dintorni, la ricostruzione è stata accompagnata da polemiche feroci e la qualità dei manufatti criticata dagli esperti come dagli aquilani che sono stati costretti a fare di necessità virtù dal terremoto.

INCREDIBILI DIFETTI – In questo caso stupisce particolarmente l’evidenza di gravi difetti strutturali in opere che dovevano essere a prova di terremoto e resistere anche ai più violenti, se i balconi cadono da soli c’è poco da contare sulla robustezza di edifici del genere. Non è infatti il primo caso nel quale sono emersi gravi difetti strutturali, tanto che alcuni degli edifici costruiti dopo il terremoto hanno dovuto essere evacuati senza nemmeno il bisogno di un altro sisma a danneggiarli.

Share this article