La rabbia di Putin contro Ue ed Usa non conosce confini

Vladimir Putin non molla e contrattacca contro gli Usa e l’Europa. Truppe ammassate alle frontiere con l’Ucraina, fornitura di armi assicurata per i ribelli anti Kiev, e divieto di beni alimentari che farà soffrire la popolazione ma mostrerà la determinazione della Russia a non interrompere il conflitto. In queste settimane la rabbia del presidente contro l’Occidente ha mostrato la sua intenzione di non arretrare, non escludendo neppure una risposta armata.

AP Photo/Sergei Grits
AP Photo/Sergei Grits

VLADIMIR PUTIN E L’UCRAINA ORIENTALE – Diverse settimane fa la Russia aveva annunciato la sua intenzione di proteggere i fratelli ucraini inviando “truppe di pace” per sedare il conflitto nella area orientale del paese, che dura ormai da numerose settimane. La situazione nel frattempo è notevolmente peggiorata nelle grandi città controllate dai ribelli secessionisti. Le grandi città di Lugansk e Donetsk, che hanno formato insieme lo stato non riconosciuto chiamato “Nuova Russia o Unione delle Repubbliche popolari” sono ormai strangolate dall’esercito ucraino. La situazione è particolarmente drammatica a Lugansk: la città sta vivendo una crisi così grave che ha spinto metà della popolazione alla fuga. A Lugansk è rimasto solo chi non può permettersi di fuggire, mentre gli spari tra ribelli e esercito ucraino hanno provocato decine di morti. Vladimir Putin ha deciso di inviare decine di migliaia di soldati al confine con l’Ucraina, un messaggio inviato alla Nato più che a Kiev. Mosca non si può permettere un conflitto bellico di lunga durata, ma non vuole apparire come indebolita dalle sanzioni, questa volta dura, che stanno colpendo l’economia russa.

VLADIMIR PUTIN E IL POPOLO RUSSO – Le contromisure che vietano le importazioni dei beni alimentari occidentali appaiono più una punizione inflitta dal presidente al suo popolo piuttosto che un vero contrattacco all’Occidente, che sarebbe stato assai più colpito, specie l’Europa, sulle forniture del gas. In questo momento Putin vuole segnalare però che la Russia sia in grado di resistere e controbattere alle offensive occidentali nei suoi confronti. L’opinione pubblica ha radicalizzato la sua ostilità nei confronti di Usa ed Ue, percepiti sempre più come nemici, mentre Putin sta battendo ogni record di popolarità in questi giorni. La crescita di consenso è arrivata con il no definitivo del presidente russo alla trattativa con l’Occidente dopo l’abbattimento del MH17. Le cancellerie continentali avrebbero riaccolto la Russia se Putin avesse deciso di abbandonare i ribelli dopo la tragedia dell’aereo della Malaysian Airlines, ma il presidente russo ha invece inasprito le relazioni, scegliendo la linea dello scontro frontale.

VLADIMIR PUTIN E I RIBELLI UCRAINI – Putin non è interessato alla pace con l’Ucraina di Poroshenko, ed è consapevole che l’esercito di Kiev non sia in grado di vincere il conflitto. Anche se i ribelli dovessero essere cacciati da Donetsk e Lugansk il controllo completo dell’Ucraina orientale è pressochè impossibile per l’esercito regolare, che potrebbe essere messo facilmente in difficoltà da un’eventuale guerriglia che potrebbe durare per molto tempo. I ribelli sono riforniti di armi dalla Russia senza alcun problema, visto che controllano una parte significativa dei confini. Vladimir Putin non ha bisogno di un intervento armato per ottenere il suo obiettivo strategico, l’indebolimento dell’Ucraina ed evitare che i “nemici” occidentali, truppe della Nato inclusi, arrivino su questo confine. Le truppe russe ammassate su questa frontiera segnala come Mosca non escluda inoltre la possibilità di estendere il conflitto con Usa ed Ue su un piano militare, mentre ora è rimasto confinato a quello politico ed economico.

Photocredit foto copertina: AP Photo/Yuri Kochetkov, pool

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