Tavecchio ed i conti che non tornano della Lega Nazionale Dilettanti

E se anche la Lega Nazionale Dilettanti avesse qualche scheletro nell’armadio? La Stampa questa mattina propone un retroscena sulla gestione finanziaria della Lega diretta da Carlo Tavecchio, nella fattispecie l’attività della sezione Lnd dell’Emilia Romagna, analizzando in particolar modo una questione relativa a «decine di fatture intestate alla Lega Nazionale Dilettanti » definite «palesemente irregolari» oltre a «224.000 euro dovuti a titolo di affitto dall’allora comitato emiliano-romagnolo della Federcalcio a una società immobiliare della Lnd, la CRER srl, nonostante la mancanza di alcun contratto di locazione nei bilanci».

Tavecchio ed i conti che non tornano della Lega Nazionale Dilettanti
(Roberto Monaldo / LaPresse)

IL RETROSCENA – Nel racconto del retroscena, si parla dell’attività di Umberto Molinari, 66 anni, ex giocatore, allenatore e dirigente, chiamato nel periodo compreso tra il 2004 ed il 2009 a mettere ordine nelle carte a disposizione in Emilia Romagna. Il tutto mentre Tavecchio governava già in Lega, anche se probabilmente non era conscio di ciò che accadeva nelle singole sedi. Spiega Molinari, diventato poi direttore di banca, a La Stampa:

Io, da Presidente del Comitato Regionale, mandai diverse lettere, che conservo, ai Presidenti di Figc e Lnd. Ma ora, più che accuse, mi sono rimaste domande

LE SCOPERTE DEGLI ISPETTORI – Al momento del suo insediamento Molinari si trova ad avere a che fare con conti che non tornano, compresi i rapporti contabili tra Lega Dilettanti e Settore Giovanile e Scolastico della Figc, all’epoca ancora separati. Continua l’ex presidente del comitato dell’Emilia Romagna:

E lo stesso rilevarono i funzionari della Deloitte e gli ispettori della Figc che compilarono diverse relazioni.

Nello specifico, veniva rilevata la presenza di decine di fatture, dalle aziende di pulizia ai contratti telefonici fino alle forniture informatiche che erano intestate alla Lega Dilettanti. Però metà dell’importo veniva richiesto al Settore Giovanile e Scolastico.

 

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LA DOCUMENTAZIONE LACUNOSA – Sulle documentazioni in questione erano presenti annotazioni a mano. Presenti nelle carte anche un documento su un canone di locazione che la Lnd reclamava al Comitato Regionale della Figc attraverso le società immobiliari create per l’occasione, fino ad un totale di 225.571,69 euro. Ma, aggiunge Molinari, gli ispettori non trovarono alcun contratto che giustificasse l’affitto. Ed a Roma si venne a sapere. Scrissero gli ispettori:

«Il Presidente della Lnd ha dichiarato che sarà cura del consulente della Lnd dott. Turrin di produrre la necessaria documentazione»

La vicenda si prolungò nei mesi ma solo qualche tempo dopo «arrivò una bozza di contratto senza né importi né date», continua Molinari.

I RAPPORTI CON LA TOURIST SPORT SERVICE – I pochi oppositori del Candidato alla Presidenza Figc, «fanno capire», continua La Stampa, che Tavecchio sa governare e circondarsi di un gruppo di fedelissimi, come il 61enne Alberto Mambelli, romagnolo, vicepresidente vicario della Lnd, colui che organizza «feste per il jet set del calcio nella dimora di Castiglione di Ravenna, con tanto di fuochi d’artificio». Definito uomo dalle mille risorse e cento mestieri, tra cui la «Tourist Sport Service», società in nome collettivo specializzata nell’organizzazione di manifestazioni, convegni sportivi, meeting e viaggi, che ha avuto spesso come cliente proprio la Lnd. L’altro socio, il 59enne Giuliano Lucchi, detto Leo, ha un hotel a Cervia che spesso ha ospitato le attività della Lnd. Una storia, questa, che sottolinea ancora di più l’importanza dell’etica nella corsa alla presidenza Figc. (Photocredit copertina Daniele Leone / LaPresse)

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