Vincenzo Nibali: il secondo italiano della storia con la Tripla Corona

28/07/2014 di Valentina Spotti

Classe 1984, messinese, e un sorriso timido. Vincenzo Nibali conquista il 101° Tour de France e il cuore di tutti gli italiani, non soltanto quello degli appassionati di ciclismo. E nel suo discorso da vincitore, sullo sfondo dell’Arco di Trionfo, ringrazia la Francia per il calore che gli ha dimostrato in queste tre settimane, lunghe ed emozionanti, della gara ciclistica più importante del mondo.

AP Photo/Christophe Ena
AP Photo/Christophe Ena

VINCENZO NIBALI NELL’OLIMPO DEI CICLISTI – Sul capo di Vincenzo Nibali ora splende la Tripla Corona, quella conquistata dagli atleti che, nel corso della loro carriera, vincono tutti e tre i Grandi Giri: e Nibali, che nel 2010 ha conquistato la Vuelta spagnola e che nel 2013 ha vinto il Giro, ieri ha aggiunto anche la vittoria al Tour de France, entrando di fatto nel club dei sei che nella storia del ciclismo hanno centrato questa impresa, tra cui l’italiano Felice Gimondi.

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VINCENZO NIBALI, LO SQUALO DELLO STRETTO – «Lo squalo dello stretto»: ecco il soprannome di Vincenzo Nibali, che lo ha accompagnato fin da quando, giovanissimo, cominciava a muovere i primi passi nel mondo del ciclismo. Il passaggio tra i professionisti risale al 2005, quando Nibali ha 21 anni. Il successo non tarda ad arrivare: Nel 2010 vince la Vuelta à España, nel 2011 strappa il secondo posto al Giro d’Italia e l’anno successivo sale sul terzo gradino del podio al Tour de France. Gli ultimi due anni sono stati da sogno, con la squadra dell’Astana: nel 2013 la vittoria italiana al Giro, ieri la conquista di Parigi in maglia gialla, con l’inno di Mameli che fa da colonna sonora al suo sguardo emozionato.

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VINCENZO NIBALI: «NIENTE DOPING» – Riservato e poco avvezzo a farsi coinvolgere dal clamore mediatico, Nibali piace proprio per questo, ma nonostante la sua estrema riservatezza, quando è necessario, l’atleta mette con decisione i puntini sulle i: è il caso di quelle voci di doping circolate sul suo conto, che lo avrebbero visto in contatto con il dottor Michele Ferrari, bandito dal mondo del ciclismo. Nibali non solo ha smentito, ma ha anche querelato chi aveva messo in giro le voci di “prove fotografiche” dei suoi contatti con Ferrari: «Sapete come è andata a finire? Che mi hanno chiesto entrambi, dopo avermi scritto una lettera di scuse, di ritirare la querela».

VINCENZO NIBALI: «ORGOGLIO ITALIANO» – Ma ora è tempo di festeggiare: e ad applaudire l’impresa di Vincenzo Nibali c’è anche il Coni: «Un campione straordinario che fa onore a tutto lo sport italiano – ha detto orgoglioso Giovanni Malagò  –  A lui, alla Federazione e al suo presidente Renato Di Rocco va il nostro plauso per aver fatto rivivere agli italiani dopo tanti anni giornate memorabili che domani lo porteranno ad alzare le braccia trionfanti agli Champs-E’lyse’es. Lo aspetto al Coni non appena con i suoi impegni potrà venire a Roma».

(Photocredit copertina: AP Photo/Laurent Rebours)

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