MH17, le scatole nere non sono state manomesse

Le scatole nere del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto sui cieli dell’Ucraina non sono state manomesse. O almeno, non sembra sia stata toccato l’apparecchio contenente le la registrazione delle conversazioni di bordo. Lo rende noto l’ente per la sicurezza dei trasporti olandesi.

(Gettyimages-Afp Photo Bulent Kilic)
(Gettyimages-Afp Photo Bulent Kilic)

A COSA SERVONO LE SCATOLE NERE – L’autorità ha emesso una nota nel quale spiega che «La scatola nera è danneggiata, ma la memoria è intatta. E non sono state trovate prove o indicazioni di una manipolazione della registrazione». Le scatole nere verranno analizzate in Gran Bretagna, paese coinvolto nelle indagini anche perché il velivolo abbattuto era equipaggiato con motori Rolls Royce. Gli apparecchi, protetti da un involucro arancione a strisce catarifrangenti, così da essere rintracciati facilmente in caso d’incidente, sono progettati per resistere ad un grave incidente, preservando le registrazioni. Nello specifico, le scatole nere di un aereo possono resistere ad un impatto di 3.400 g (3.400 volte la forza di gravità) ed a temperature di oltre 1.000 gradi.

 

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COME FUNZIONANO – La scatola analizzata a vista dagli esperti olandesi è quella conosciuta come CVR, Cockpit Voice Recorder, e contiene le registrazioni dei suoni raccolti dai microfoni posti nella cabina di pilotaggio. Il secondo involucro invece contiene il FDR, Flight Data Recorder, che registra i dati provenienti da vari sensori. Quest’ultimo registra i dati di volo delle ultime 25 ore sovrascrivendo i dati precedentemente registrati. Il CVR, invece, registra le comunicazioni in aereo, in cabina, con la torre di controllo o con altri velivoli per un periodo compreso tra mezz’ora e due ore, sovrascrivendo sempre i dati al momento del termine della registrazione. Sul 777, modello di aereo abbattuto in Ucraina, entrambi gli strumenti sono posti a poppa del velivolo.

UN ESEMPIO DELLA LORO IMPORTANZA – È importante che il lavoro di lettura dei dati della scatola nera venga effettuato da team di studio, ricerca e soccorso indipendenti. I dati contenuti negli apparecchi servono non solo a comprendere cosa è accaduto a bordo di un velivolo in caso d’incidente ma anche a determinare quali sono i passi da compiere per evitare che simili incidenti possano ripetersi di nuovo. Ad esempio, la ricerca ed il recupero delle scatole nere del volo Air France 447, inabissatosi nell’Oceano Atlantico il primo giugno 2009 causando la morte di 228 persone, hanno permesso di scoprire che, a quanto pare, uno dei piloti avrebbe sbagliato orientando l’aereo in cabrata in una situazione di stallo a causa di un’indicazione di velocità errata data dai tubi di Pitot ostruiti dal ghiaccio. Per questo l’Olanda ha chiesto con forza, insieme alla Malesia, che i ribelli consegnassero le scatole nere senza manometterle, così da tutelare l’indagine e scoprire cosa è accaduto negli ultimi secondi del volo MH17. Ed a quanto pare, questo è avvenuto. (Photocredit copertina Gettyimages-RENATO ROTOLO)

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