Ezio Greggio paga 20 milioni all’Agenzia delle Entrate

La vicenda delle contestazioni dell’Agenzia delle Entrate, relative ai compensi che Ezio Greggio avrebbe sottratto alla tassazione italiana, si è conclusa con una transazione da 20 milioni di euro.

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L’ACCORDO FINALE – Sull’accordo sottoscritto da Ezio Greggio con l’Agenzia delle Entrate, Giulia Bongiorno, legale dello show-man, sottolinea che l’accordo stesso riguarda una Società terza con sede all’estero, deputata a gestire i diritti di immagine del sig. Greggio, la quale verserà gli importi concordati (anche se non dovuti) al solo fine di evitare una annosa disputa su una questione interpretativa delle disposizioni tributarie applicabili. La regolare residenza fiscale all’estero fino al 2010 del sig. Greggio – aggiunge l’avvocato Bongiorno – è stata riconosciuta non soltanto dalle Autorità competenti ma anche da una sentenza passata in giudicato di un Tribunale della Repubblica italiana. Dal 2011, Greggio fa la dichiarazione fiscale in Italia. Infine – conclude il legale – un giudice del Tribunale di Monza, in un provvedimento incidentale, ha escluso che tutti questi fatti costituiscano reato».

UNA QUESTIONE D’INTERPRETAZIONE? – Nessun rilievo penale e la colpa è dell’agenzia che gestiva gli interessi di Greggio se da quando è ritornato in Italia continuava a pagare le tasse come quando era all’estero, una svista che poteva costare all’artista ben più di 20 milioni se il fisco fosse andato fino in fondo, anche se Greggio fosse riuscito a deflettere tutte le altre accuse e contestazioni.

L’ACCUSA DI EVASIONE – Oggetto del contendere i  i 23 milioni di euro con i quali Mediaset tra il 2009 e il 2013 aveva remunerato il conduttore di Striscia la notizia. Il contenzioso è nato dal fatto che il fisco non ha giudicato legali i rapporti con la società irlandese «Wolf Pictures Ltd», alla quale Greggio risultava aver ceduto tutti i diritti di sfruttamento economico della sua immagine poi venduti a Mediaset, e nemmeno la dichiarata residenza a Monaco, che permetteva al conduttore televisivo di vedere tassati i propri redditi in misura molto minore che in Italia.

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COSA DICE GREGGIO – Secondo l’entourage di Greggio l’accordo riconoscerebbe come l’artista dal 2001 al 2010 fosse davvero residente all’estero anche fiscalmente. Dal 2011 era tornato a fare la sua dichiarazione dei redditi in patria, dove avrebbe dovuto versare una certa ritenuta dei propri compensi, invece durante questo periodo il conduttore non aveva versato i tributi su quanto incassato dalla società irlandese che era titolare dei suoi diritti d’immagine: colpa – sempre secondo chi ne ha riferito al Corriere della Sera– « di una questione interpretativa per la quale la società irlandese non avrebbe rispettato l’adempimento, non avrebbe eseguito le trattenute, non avrebbe operato i versamenti, ma in compenso adesso si accollerebbe (pur di chiudere la vicenda) tutti gli oneri connessi alla verifica fiscale». I 20 milioni fanno di questa una delle più onerose transazioni mai concluse da un privato con il fisco italiano.

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