Figc: Andrea Agnelli contro Carlo Tavecchio

Andrea Agnelli contro Carlo Tavecchio e Giancarlo Abete. Il Presidente della Juventus, a Roma per un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati dal titolo «L’impatto economico dello sport in Italia», interpellato dai cronisti sul nome del prossimo presidente della Figc dopo le dimissioni di Giancarlo Abete seguite al Mondiale disastroso, ha spiegato che per lui la scelta giusta ricade su Demetro Albertini o su qualche altro giocatore forte di un’esperienza dirigenziale e ritiratosi nella metà degli anni 2000. Osteggiata quindi la linea che porta al Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio, in quanto espressione di «un sistema che viene da lontano». Insomma, dopo le parole di Barbara Berlusconi, sempre di oggi, si può dire che Juve e Milan si schierano all’opposizione di Tavecchio.

(Roberto Monaldo / LaPresse)
(Roberto Monaldo / LaPresse)

L’INVITO RIVOLTO AD ABETE – Come riportato dai contributi diffusi su Youtube dall’agenzia Vista, Agnelli ha invitato Giancarlo Abete a dimettersi, per coerenza, dagli incarichi al Coni ed alla Uefa dopo aver abbandonato la Figc, dimissioni viziate anche da una tempistica che impone una decisione in tempi rapidi nonostante la questione sia molto delicata e necessiti di un’ampia riflessione:

Io ho fatto i nomi di Platini e di Rumenigge perché sono due esempi a mio giudizio da seguire. Per i nomi, noi dobbiamo cercare il più possibile di aggregare quel consenso necessario a chi vuole veramente riformare il calcio, questa è la prima analisi. Il tempo che ci ha dato Abete con le dimissioni da Presidente Federale è un tempo molto limitato e questo rende tutta l’analisi molto più complicata, tra l’altro dimissioni parziali, se non sbaglio perché invece le cariche in Uefa ed in Coni le ha tenute, quindi a mio giudizio, per coerenza, a questo punto dovrebbe dimettersi anche dalle altre posizioni. Il tempo è poco, sappiamo che dobbiamo riflettere e rifletteremo con serenità perché io per primo ma anche chi è vicino ad idee come la mia vogliamo solo il bene del calcio. E quindi prima di prendere una decisione e coagularci intorno ad un’unica persona, le riflessioni vanno fatte fino in fondo.

 

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LA FIGC AD UN CALCIATORE CON ESPERIENZE DIRIGENZIALI – Il successore di Abete alla Figc secondo Agnelli dovrebbe essere Demetrio Albertini. O magari non lui, ma un calciatore come Gianluca Vialli, Fabio Cannavaro o Alessandro Costacurta, persone ritiratesi da circa 10 anni e che hanno esperienze manageriali e dirigenziali, tutte persone che, secondo Agnelli, sarebbero in grado di rappresentare il calcio in maniera importante. A questi va affiancata una classe dirigente valida che sia in grado di accompagnare il mondo del pallone italico lungo quel percorso di riforme diventato ineludibile:

Albertini corrisponde a quell’identikit senz’altro, così come può essere Cannavaro, così come può essere Vialli, così come può essere Costacurta, sono giocatori del recente passato che hanno esperienze dirigenziali e manageriali. Quindi da questo punto di vista guardiamo alla generazione che ha smesso di giocare a metà degli anni 2000, quindi i nomi non possono che essere quelli. Sicuramente è gente che saprebbe rappresentare il calcio in maniera importante. Quello che però è altresì importante riguarda la classe dirigente che li accompagnerebbe in questo percorso perché da soli nessuno riuscirebbe a cambiare la Federcalcio attuale e a portare tutte quelle riforme

IL NO A TAVECCHIO – Di conseguenza, conclude Agnelli, non c’è spazio per Carlo Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti e che può contare sul supporto di Franco Carraro, in quanto serve qualcosa di nuovo:

Tavecchio ha già preannunciato la sua disponibilità, ha un forte supporto di Carraro e quindi sappiamo che ha un forte supporto da quello che è un sistema che viene da lontano. Noi faremo delle valutazioni per cercare qualcosa di nuovo.

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