Anche Sgarbi contro il Padre Pio-robot di Benevento

09/06/2014 di Redazione

Il monumento a Padre Pio alle porte di Benevento continua a suscitare polemiche, e chi lo critica gli attacchi di chi tiene tantissimo a un manufatto giudicato tra i più brutti d’Italia, se non il più brutto in assoluto.

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L’ACCUSA – Alta 12 metri, opera di Benedetto Aloia, fu «affidata allo stesso architetto coadiuvato dallo Scultore Ernesto Pengue, dagli Architetti Eleonora Aloia e Giuseppe Scocca, con la collaborazione dell’Ingegnere Giuseppe Pedicini e il Geometra Agostino Gigante», vedendo la luce nell’ormai lontano 2001 e da allora non ha mai smesso di far discutere. Indicata recentemente da La Repubblica come vincitrice di un sondaggio sui «Monumenti dell’orrore », derisa da Beppe Grillo in visita alla città anni addietro («Ma che cos’è, una fattucchiera?»), l’opera è conosciuta anche come Padrei pio-robot, Strega di Benevento, monumento a Batman,  monumento all’alieno,  spaventalieni, o Padre Pio motociclista, tra le definizioni più note. Nessuna descrizione comunque può sostituire l’osservazione delle immagini, che ai più fa lo stesso effetto che ha fatto a Sgarbi, tanto che è stata tentata anche una petizione per chiedere d’abbattere il monumento:

All’ingresso nord della città di Benevento c’è una splendida rotonda, dove in onore di Padre Pio di Pietrelcina, poiché proprio dalla stessa rotonda parte la strada che giunge ai luoghi natali del santo, è stato realizzato un monumento a lui dedicato. Per costruirlo fu effettuata una raccolta di fondi tra gli abitanti di Benevento e Provincia. Solerti e devoti addetti girarono casa per casa distribuendo anche un volantino con lo schizzo di quest’opera che avrebbe reso meno anonima questa parte della città, oltre ad essere un bel simbolo della devozione dell’intero Sannio per S. Pio da Pietrelcina. Con grande sorpresa però il progetto mostrato venne sostituito con la struttura attuale, assolutamente difforme e di identificazione incerta, composta da articolate strutture metalliche, a richiamare simbologie misteriose ai più, sormontate da una figura stilizzata che dovrebbe rappresentare Padre Pio ma che quasi sempre, per l’ignaro uomo comune che la osserva, porta a ben altre identificazioni (dalla Strega di Benevento, a Batman, ad un monumento all’alieno, ad uno spaventalieni, ad un Padre Pio motociclista… solo per citarne alcune). Quello che questa petizione chiede è la sostituzione di questa struttura con una statua di S.Pio da Pietrelcina rispecchiante quella per cui gli ignari cittadini hanno versato le loro offerte e che lo rappresenti come tutti siamo abituati a pensarlo e a ricordarlo nelle nostre preghiere.

LA DIFESA – Però ci sono anche dei beneventani che l’apprezzano, ci sono quelli che hanno eletto la rotonda a luogo d’incontri carnali mercenari e poi ci sono quelli che apprezzano proprio il senso e l’aspetto dell’opera. E questi sono pure abbastanza permalosi, tanto che una signora ha affrontato Sgarbi (che l’ha respinta con il suo famoso «Capra! Capra! Capra!») e che l’incidente poi ha scatenato una polemica perché il critico era stato invitato dall’amministrazione e allora ad alcuni non è parso bello invitare i nemici in casa. Il problema è che la statua ha molti sostenitori a Benevento, per i quali sarebbe solo «incompresa», come spiega una recente difesa del monumento reperibile in rete, utile anche per avere un’idea della genesi del discusso monumento e dei responsabili della sua fattura :

Che la Statua di San Pio (2001) ad un primo impatto visivo, possa non piacere, è giustificato ma, definirla e tacciarla di “Monumento dell’orrore primo in Italia” è tanto irriguardoso nei confronti dei contenuti dell’Opera, quanto nei confronti degli Artisti che ci hanno lavorato e della città di Benevento.

Nel 2001, il Comitato “Pro Messaggio di Padre Pio” con la collaborazione di: Amministrazione Comunale, Amministrazione Provinciale, Istituto Autonomo case Popolari, Autorità Religiose, Alcuni Tecnici beneventani, numerosi Fedeli, alcune ditte beneventane come: Alfa marmi san Gennaro Vesuviano, cave Riunite Fiorditufi Riano, Cave sannite srl, Chiusolo Clementina, CIMEL di A. Varricchio, De Sciscio Antonio Trasporti, Ecologia Falzarano, Edilizia Sannita, Fanfulla Impianti srl, Ferrone Angelo, Ferrone Antonio Movimento Terra, Fusco Paolo Leonardo & Roberto, Iazzelli Luigi & Coretti Pompea, CG sas di Pisaniello & C, IMEVA, Impresa Callisto, Impresa Siciliano, Impresa Viola Antonio, I.S.P.A. srl Pietrelcina, Italtecno, L.A.I.F. srl, Nave Davide, Ocone Domenico e Renato spa, Parente Ettore, Ricambi Auto Pastore, Seieffe spa, Sidermeccanica spa, Sidersap spa, Terlizzi Pellegrino e Ciullo CFranco, Tomaselli Autoveicoli e Caltrasped srl, decisero, animati da una profonda devozione nei confronti del santo dalle Stimmate, di realizzare un’opera che lo ricordasse.

Si decise così di dedicare “Un’Area Sacra A.S. Pio da Pietrelcina e all’Amore Misericordioso di Dio”! La realizzazione dell’opera, ideata dall’architetto Benedetto Aloia, fu affidata allo stesso architetto coadiuvato dallo Scultore Ernesto Pengue, dagli Architetti Eleonora Aloia e Giuseppe Scocca, con la collaborazione dell’Ingegnere Giuseppe Pedicini e il Geometra Agostino Gigante.

L’Opera presenta: Il Monte OREB– La collinetta su cui sorge il memoriale ci ricorda il Monte Oreb, dove Mosè, pastore si trova davanti al Roseto che arde senza consumarsi segno del Dio vivente il quale gli parla per annunziare il riscatto del suo Popolo dalla schiavitù dall’Egitto, segno del Dio amore inestinguibile, pronto a rivelarsi a tutti gli uomini che lo cercano col cuore umile e sincero.

La CROCE si staglia nel celo per 12 metri, con una disposizione abbracciante i 4 punti cardinali, per ricordarci che per tutte le creature di ogni angolo della terra, c’è il Dio fatto uomo ad attenderle a braccia aperte, per renderle partecipi dell’infinito Amore Trinitario.

Il VOLTO SINDONICO – E’ un volto sfigurato per le torture, ma profondamente sereno che si offre, per la meditazione, agli assetati di verità, è un volto roteante da Oriente a Occidente, da Meridione a Settentrione indicante la salvezza universale. Ai suoi piedi sentiamo sciogliersi con noi le barriere della solitudine, della paura e della fatica di Perdonare e di Amare!

Il SEPOLCRO VUOTO – Ci ricorda la Risurrezione di Cristo, esso è stato costruito con 4 coppie di “U” di forma gigantesca che ci rimandano alla preghiera che Gesù rivolse al Padre, prima della sua Passione, morte e Risurrezione: “Un Unum….” Affinché – per i suoi meriti infiniti – fossimo tutti una cosa sola con la Trinità Santissima, nel tempo e nell’eternità”.

P. PIO – In questo nostro tempo, dominato dal materialismo, la raffigurazione di Padre Pio vuole ricordarsi che il corpo con la morte va verso il disfacimento in attesa della risurrezione, mentre l’anima entra nell’eternità, e s’immerge nell’amore trinitario. Ecco, allora, l’anima di Padre Pio, individuala nel suo Volto luminoso incorniciato dal Sudario svolazzante, quale vessillo della morte e Risurrezione di cristo.

L’espressione del volto e delle braccia aperte, esprimono anche esortazione. P. Pio, infatti, rivolgendosi a ognuno di noi, dopo averci invitato a riflettere sul Volto martoriato del Cristo che ci ha spalancato le porte del Cielo, con parole accorate dice: “L’Eternità esiste figli miei, ed io dopo le tribolazioni terrene, vi sono immerso. Ricordatevelo e agite di conseguenza”.

Cosa dire a chi, passa veloce sotto la statua e tenta di vedere qualche cosa che piace allo sguardo, evitando di comprendere col cuore e con la mente! Sono certo che, se tutti si soffermassero un attimo per comprendere sia il messaggio dell’opera sia la sua bellezza celata, non ci sarebbero più polemiche sterili e giudizi avventati, a cominciare dagli amici de “Il Venerdì di repubblica” che abbandonassero i post di FB e s’immedesimassero nella realtà tangibile e nei sentimenti di tutti gli uomini di buona volontà.

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