Il rilancio di Maria Elena Boschi: pugno sul Mose e carezza per le Riforme

Se non c’è Matteo c’è Maria Elena. Così ieri, ospite nella trasmissione Porta a Porta, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha incarnato i voleri di Palazzo Chigi, esponendo il pensiero del presidente del Consiglio Matteo Renzi sullo scandalo Mose. «Se le accuse saranno provate – ha sentenziato la giovane renziana – il Pd ne trarrà le conseguenze. Come è stato fatto nel caso Genovese». Giacchetta rossa contro la rivale Maria Stella Gelmini (stavolta in mise bianca), la ragazza della ridente Montevarchi ha alternato facce angeliche a toni più duri. E ha rilanciato il futuro obiettivo di Renzi: «Nelle prossime settimane il governo interverrà riducendo il costo dell’energia che ora riduce la competitività delle nostre imprese».

Maria Elena Boschi e Mariastella Gelmini ospiti di "Porta a Porta"

OBIETTIVO? ENERGIA – Se la seconda forza politica del Paese (M5S ndr) fa delle piccole medie imprese il suo “cavallo di battaglia”, chi siede a Largo Chigi non può esser da meno. «C’è ancora da tagliare gli sprechi – ha puntualizzato Boschi – garantire che il nostro Paese sia in grado di spendere in modo adeguato e ridurre il debito, ma la politica di rigore deve essere invertita, dobbiamo partire dalla crescita dell’occupazione. Per farlo dobbiamo creare le condizioni per le nostre imprese per creare posti di lavoro». E come? Per il titolare del dicastero per le Riforme e per i Rapporti con il Parlamento alcuni passi sono già stati fatti: «Lo abbiamo fatto riducendo le tasse, con il taglio del 10% dell’Irap e con il bonus fiscale di 80 euro al mese. Poi abbiamo cambiato la disciplina del lavoro per creare nuova occupazione, e abbiamo salvato posti di lavoro già esistenti, come i 1200 di Electrolux». Prossimo step: “riduzione del costo dell’energia”. Concetto, quest’ultimo, che ha non ha convinto Maria Stella Gelmini (Forza Italia), ospite anche lei di Bruno Vespa. «Non c’è una vera svolta – le ha replicato l’esponente forzista – il cambio di verso promesso da Renzi. Ci auguriamo che mantenga le promesse, ma per ora non è così».

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(La puntata di ieri sera a Porta a Porta/Credits:LaPresse)

BOSCHI E LA QUESTIONE RIFORME – Ed è proprio la questione riforme a creare nodi tra la larghe intese. «Si condividono – ha precisato Boschi – e si concordano, ma se non sarà possibile» un accordo con tutti «andremo avanti con la maggioranza che sostiene il governo», ha precisato Boschi. Con o senza patto del Nazareno. «Sono convinta che troveremo un accordo con Forza Italia – ha poi sottolineato il ministro – sui punti che rimangono da definire, l’impianto è condiviso e su questo sono ottimista». Metodo Chigi: un pugno e una carezza. Anche se le promesse Tra Renzi e Berlusconi sembrano “lontane” la sconvocazione di ieri della commissione Affari costituzionali del Senato è stata funzionale al lavoro di mediazione da parte del governo e dei due relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli. Il presidente del Consiglio intende riavviare quel dialogo “spentosi” con il Cavaliere in vista di una accelerazione che ora, sull’Italicum , non si può proprio rinviare. Ieri la Commissione Affari costituzionali avrebbe dovuto tenere la seconda seduta dedicata all’illustrazione dei 4.435 emendamenti depositati (dai 5.200 iniziali sono stati tolti i doppioni), fase che si concluderà mercoledì. A quel punto Finocchiaro e Calderoli hanno annunciato l’intenzione di proporre propri emendamenti di sintesi. La sconvocazione della seduta ha permesso di guadagnare tempo in attesa dell’incontro tra Renzi e Berlusconi, dato per probabile la prossima settimana. C’è un però: se sulla riforma del Titolo V si sono fatti passi in avanti, resta il nodo dell’elezione del Senato. Renzi non vuole mollare sulla elezione indiretta da parte dei rappresentati di Regioni e Comuni; Forza Italia pretende invece la presenza nel futuro Senato di esponenti del centrodestra che il cosiddetto “modello francese” non assicura.

 

IL PIANO B DI RENZI – E se il “patto del Nazareno bis” salta? C’è il piano B, quello rilanciato da Boschi ieri sera da Vespa: una intesa nella sola maggioranza (come preferirebbe Angelino Alfano). Il piano alternativo resta comunque l’ultima carta da giocare. «Renzi – e lo ha confidato un senatore a lui vicino come Andrea Marcucci – mira all’accordo con Berlusconi: sia perché sulle riforme ci vuole una maggioranza larga, sia perché così egli si accredita presso l’elettorato moderato». Opzione questa che ha alzato le tensioni nel Nuovo centrodestra. Nunzia Di Girolamo ha avvisato: «Chiediamo a Renzi di ricambiare la nostra lealtà assicurandoci pari dignità nelle scelte: non siamo il pronto soccorso del Governo, ma parte attiva e propositiva della sua azione».

BOSCHI E CONGO – Italicum, titolo V, fiducie da porre in aula: per Maria Elena Boschi non c’è tempo da perdere. O il governo o niente. «Sì sono ancora single – ha sorriso la giovane nel salotto di Vespa – il lavoro di questi cento giorni rendeva difficile risolvere quest’altro problema. Ora mi occupo delle priorità del Paese, poi vedremo». Per il futuro c’è tempo, chiude lei, lanciando l’ultima stoccata: «Maternità? Dopo aver portato in Italia quei 31 bambini congolesi adottati da famiglie italiane, quel desiderio si è rafforzato». Alla faccia di chi non la voleva veder sfilare su quella scaletta d’aereo. «Sono una inguaribile ottimista, sono convinta che le riforme si faranno», ha chiosato. Maria Elena vuole restare: alla peggio resta il piano B.

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