Matteo Renzi: «Le europee? Vedrete, vinceremo noi»

Matteo Renzi intervistato dal Fatto Quotidiano si sente sicuro nel dire: le elezioni europee le vince il Partito Democratico. “Vedrete, il risultato elettorale vi stupirà. I sondaggi non si possono dire ma tutti gli indicatori dicono che sarà molto positivo”. Insomma, il primo ministro è convinto che il risultato del suo partito sarà lunsinghiero: “Il Pd si è ripreso la piazza”, dice Renzi.

MATTEO RENZI INTERVISTATO DAL FATTO QUOTIDIANO – Praticamente l’intera redazione del Fatto Quotidiano ieri si è trasferita a Palazzo Chigi. Il direttore Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez, Marco Lillo e Wanda Marra colloquiano con il capo del Governo, che come promesso ad Announo, non si risparmia su nessun argomento, spaziando dalla competizione elettorale alla politica interna. E ammette di non riuscire a gestire la dinamica di governo come vorrebbe: “Devo assolutamente dare dei dati e delle date. O do delle date il Parlamento, che non è il mio Parlamento, non me lo porto dietro. O lo metto in forcing o non tocco palla”, dice il capo del Governo. Quindi, su molti temi, la soluzione è sostanzialmente una soluzione di compromesso, che sia il più possibile “alta” dice il segretario del Partito Democratico. Di lì, l’intervista si snoda sull’intero spettro dei temi della politica interna: “Con Berlusconi è giusto fare le riforme costituzionali: Senato, Cnel, Titolo V”. Secondo Renzi la riforma del Senato è ormai portata a casa, visto che si stanno affrontando “questioni marginali: stiamo discutendo se una parte dei suoi membri debbano essere eletti dalle regioni o dai consiglieri regionali”. L’intera riforma è stata spostata a dopo le elezioni europee per “esplicita richiesta” di Forza Italia.

 

matteo renzi a bersaglio mobile

 

MATTEO RENZI E I CANDIDATI SOTTO INCHIESTA – Alcuni candidati del Partito Democratico sono “sotto inchiesta”, ma Renzi si dice “profondamente garantista: per me finché non sei condannato sei innocente. Barracciu, De Filippo, Del Basso de Caro, Bubbico e Soru sono innocenti”. Aggiunge: “Io non cambierà mai idea su una persona in base ad un avviso di garanzia. Poi se uno è condannato, se ne va”. E anche su Emma Marcegaglia, divenuta amministratrice delegata di Eni, c’è perplessità da parte del Fatto Quotidiano: la sua azienda è stata condannata per aver pagato tangenti proprio all’Eni. Ma per Renzi l’ex presidente di Confindustria “non ha alcuna pendenza giudiziaria, perché la responsabilità penale è personale”. Il problema della corruzione esiste, dice Renzi, sopratutto riferendosi alla questione Expo: “E’ fisiologico che uno cerchi di rubare, è patologico che non glielo si impedisca. Io dico”, dice Renzi, “mai più”.

 

 

MATTEO RENZI: “MI SONO DIMESSO DALLA MIA AZIENDA” – Una delle notizie che Renzi da è quella di essersi dimesso dall’azienda di famiglia, proprio dopo le accuse e le richieste del Fatto Quotidiano che con Marco Lillo avevano sostenuto che la sua assunzione poco prima dell’elezione a presidente della Provincia sarebbe servita solo a maturare il TFR: “Ero in aspettativa, ho deciso di dimettermi, e mi è costato. E’ un’azienda in cui ho sempre lavorato. Consegnavo i volantini e distribuivo gli elenchi telefonici”. L’intervista salta molto velocemente da un argomento ad un altro senza sostanziale soluzione di continuità: sono molte le riforme di cui Renzi si intesta il merito, o meglio al suo governo, affermando però, come abbiamo detto, che la situazione parlamentare è abbastanza difficile e che quindi bisogna andare per gradi, anche accettando soluzioni di compromesso.

MATTEO RENZI: “ECCO LE MIE RIFORME” – Ad esempio il vitalizio dei Parlamentari: la normativa è cambiata, ma “non abbastanza”; Renzi parla della “vendita delle auto blu, il tetto agli stipendi dei manager”, le altre riforme “ancora a metà” per esplicita richiesta di Forza Italia che “ci ha chiesto di andare a dopo le elzioni”. Gli 80 euro che diventano strutturali e “rimarranno anche per gli anni prossimi per far ripartire l’economia e per un po’ di giustizia sociale”. La riforma del lavoro del ministro Poletti che ha “garantito ad Electrolux di tenere 1200 persone”; la legge elettorale “passata in prima lettura alla Camera e in Senato tutti hanno chiesto di farla dopo la riforma del Senato” che è ferma, come dicevamo, fino a dopo le elezioni. In ultimo, la questione delle spese militari: “Gli F35 sono una battaglia simbolica, noi abbiamo bisogno di ridurre l’impatto della spesa militare, ma ci sono degli accordi e cambiarli è complicato”. Il problema è anche l’aver avuto le elezioni europee così vicine: “Senza di esse avrei fatto subito le riforme costituzionali”.

RENZI: “COSI’ VINCEREMO LE ELEZIONI EUROPEE” – Ultimo argomento toccato, ma probabilmente primo per importanza, la campagna elettorale. “Come le è sembrato Grillo a Porta a Porta?”, gli chiedono dal Fatto: “A lui le domande sulle pendenze giudiziarie e le vicende patrimoniali non si fanno”, risponde il premier. Renzi ricorda di come sia stato proprio Grillo a far saltare il tavolo delle riforme che il capo del Governo gli offriva: “Al di là delle performance televisive, se vuoi cambiare l’Italia devi votare Pd”, che a questo giro non ha fatto le primarie perché alle europee “ci sono le preferenze”: e comunque, “qualcuno conosce un candidato del Movimento 5 Stelle?” – risposta della redazione del Fatto Quotidiano: “No”. Renzi chiude ponendo la sua personale asticella: per vincere le elezioni il Partito Democratico deve diventare “il gruppo di testa del Pse” perché solo così si garantisce che l’Europa cambi e dunque l’Italia, a seguire, inizi a diventare diversa. Renzi ritiene che perderà le europee se avrà preso “meno voti di Bersani e Franceschini”.

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