La Svizzera e il salario minimo da 3.300 euro

Se dovesse vincere il partito del sì, la Svizzera diventerebbe il paese con il salario minimo più alto del mondo: 4.000 franchi al mese, ovvero 3.300 euro. Domenica 18 maggio i cittadini di tutti i cantoni si recheranno alle urne per votare un referendum sull’introduzione del salario minimo, che fisserebbe una retribuzione minima oraria di 22 franchi (circa 18 euro) a fronte degli 8 euro della Germania e dei 5,05 euro della Spagna.

Salario minimo Svizzera

IL REFERENDUM – E il dibattito si fa acceso, dentro e fuori i confini elvetici: come spiega Le Parisien, sindacati e partiti di sinistra, fautori della proposta che ha portato al referendum, considerano l’introduzione di un salario minimo un provvedimento necessario per uno dei paesi più ricchi del mondo. «Un paese forte ha bisogno di salari adeguati – spiegano i sostenitori del disegno di legge – Con questo provvedimento non ci saranno più datori di lavoro che spingono al ribasso i salari». L’obiettivo è quello di garantire uno «stipendio dignitoso» a circa 333.000 lavoratori dipendenti nel settore commerciale, turistico e e agricolo.

IL SALARIO MINIMO IN EUROPA – Un salario minimo di 3.300 euro mensili non trova corrispettivi nel resto dei paesi europei: come mostra una mappa elaborata da Eurostat e rilanciata da Le Parisien, dei paesi dell’UE che garantiscono un salario minimo, sono soltanto Belgio e Lussemburgo possono garantire una retribuzione minima superiore a 1.500 euro mensili, mentre la Germania ha recentemente approvato l’introduzione di un salario minimo che, a partire dal 2015, sarà di 8.50 euro l’ora.

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«IL NOSTRO SISTEMA POTREBBE ROMPERSI» – Ma, all’interno dei confini della Svizzera, c’è chi sostiene che l’introduzione di un salario minimo possa in qualche modo mettere a rischio i posti di lavoro e rendere ancora più complicato l’ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani e delle persone poco qualificate. «Abbiamo il tasso di disoccupazione più basso d’Europa – dice Stephanie Ruegsegger, della Federazione delle imprese romande – Abbiamo i salari più alti del mondo e il nostro sistema si basa su contratti collettivi che funzionano. Introdurre un salario minimo potrebbe distruggere il nostro sistema». E c’è anche chi teme un’altro tipo di conseguenze: l’aumento dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda i prodotti del settore agricolo.

PREVISIONI DI VOTO – A meno di una settimana dal voto, tuttavia, i sondaggi più recenti rivelano che il 64% degli svizzeri starebbe pensando di votare contro, anche se con profonde differenze territoriali: nei cantoni di Neuchâtel e Jura starebbero vincendo i sì, al contrario degli elettori dei cantoni di Vaud e Ginevra, che sarebbero propensi a votare no.

«NON È LA SOLUZIONE» – Un referendum, questo, che sta attirando l’attenzione del mondo: qualche settimana fa Bloomberg aveva raccolto, tra le altre, anche l’opinione di George Sheldon, docente di economia all’Università di Basilea che ha spiegato come questa proposta, se dovesse diventare legge, potrebbe rivelarsi dannosa per l’economia svizzera: «Sta crescendo la disoccupazione tra le persone senza specializzazione: la soluzione al loro problema non può essere renderli più costosi».

(Photocredit: Getty Images)

 

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