Stefano Cobello, il “candidato-sciamano” del M5S alle europee

Stefano Cobello ha fatto il “cantastorie in tutta Europa/Russia” ed ha avuto “la sua iniziazione sciamanica da una delle più importanti sciamane della Buriazia”. Ora è candidato del Movimento 5 Stelle per il Parlamento Europeo. Nonleggerlo segnala in rete un fondino che tratta della sua attività a Pergine. Ha raccolto 1518 voti al secondo turno delle Europarlamentarie, candidandosi nella circoscrizione del Nord Est.

Beppe Grillo ed il suo show "Te La Do Io L'Europa" fanno tappa a Napoli al Teatro Palapartenope

LA RUSSIA DI COBELLO – Cobello è laureato in Lingue e Letterature Straniere. Conosce il russo, italiano, inglese, russo e francese. Ha alle spalle un insegnamento nella scuola secondaria. Nel suo curriculum precisa: «Dal 1998 ad oggi coordinatore di una rete di scuole permenente, progettista europeo con all’attivo più di 200 progetti europei approvati e coordinati». Esperienze europee? E’ stato formatore di insegnanti alle politiche Comunitarie con il patrocinio dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione europea di Milano e dal 1992 al 1995 fu coordinatore e responsabile di uno sportello europeo di Informazione Sociale Europea per la Commissione europea DG X/C/4. Sulla questione euro ha scritto nel sito

eurolandia.it. Qui una sua performance musicale. Cobello ha fatto “il cantastorie” per la Russia:

L’INCUBO DELL’ERF – A Treviso 24 Cobello ha parlato di «Fondo di redenzione europeo», un documento «segreto» che prevede che la cessione di tutte le riserve auree. «Il fondo europeo di redenzione – spiega – potrà aumentare l’Iva, ma la cosa più drammatica è che con questo fondo si prevede la messa in vendita come curatori fallimentari dei beni demaniali. Ovvero caserme, l’Arena di Verona. Potrebbe esser messa in vendita qualsiasi opera d’arte». Cosa è questo misterioso fondo di redenzione (o meglio di riscatto)? In primis non è tanto misterioso, prevede che i paesi non sotto assistenza conferiscano la parte di debito eccedente il 60% del rapporto sul pil per il rimborso in 25 anni. Approvato nel giugno 2012 dal Parlamento europeo, fa parte risoluzione Ferreira, approvata con il 74% dei voti favorevoli. Lo scorso luglio la Commissione europea ha annunciato di aver formato il gruppo di esperti incaricato di studiare «sotto tutti gli aspetti ed i rischi, i requisiti legali e le conseguenze finanziarie» delle iniziative per l’emissione di debito comune europe «sotto le forme di un fondo di riscatto e di eurobond». Il gruppo è presieduto dall’austriaca Gertrude Tumpel-Guigerell, ex membro del board Bce che guida dieci economisti: la francese Agnes Benassy, il portoghese Vitor Bento, il britannico Graham Bishop, la tedesca Claudia Buch, l’olandese Lex Hoogduin, il polacco Jan Mazak, la spagnola Belen Romana, la lituana Ingrid Simonyte, il finlandese Vesa Vihriälä e la svizzera Beatrice Weder di Mauro. Insomma in quel di Europa ci vanno cauti, il testo generico e la discussione andrebbe ampliata. Non solo: è stato il presidente della Commissione Ue Barroso stesso a chiedere un dibattito, di fatto rinviando a dopo le elezioni, il tema: «Sia un fondo di redenzione che eurobond avrebbero meriti nello stabilizzare i mercati del debito sovrano, promuovere la stabilità e l’integrazione finanziaria, sebbene in modi diversi e con diverse implicazioni a lungo termine». Anche perché, continua il rapporto, «senza emendamenti ai Trattati Ue», eventuali emissioni potrebbero avvenire solo in una forma pro-rata e, in particolare per quanto riguarda il fondo di redenzione, «solo attraverso una costruzione puramente intergovernamentale che solleva questioni di responsabilità democratica». Qui alcune perplessità espresse sulla compatibilità del “Fondo europeo di rimborso del debito” con l’articolo 125, paragrafo 1 del TFUE.

guarda il video:

Eppure Cobello è certo delle colpe dell’Erf e parte all’attacco: «C’era Berlusconi, Letta, Renzi, Monti, sanno tutti di questo fondo. Prevede un taglio del 90 per cento dello stato sociale, la carneficina in Italia, come in Grecia. Perché Fondo di redenzione? Perché in tedesco debito e peccato sono la stessa parola. Secondo loro dobbiamo redimerci perché abbiamo peccato». Debito in tedesco vuol dire “soll”. Se lo si intende come “colpa” si indica la parola “schuld”. Peccato, tradotto in tedesco, invece è “sünde”.

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