Il business del pellegrino per i due Papi a Roma

«I Papi a un euro, solo un euro…»: si urlava così, a due passi da San Pietro, in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Ieri, mentre si pregava e si attendeva per la cerimonia in onore dei due pontefici, c’era chi vendeva e chi guadagnava, come il venditore ambulante che in meno di cinque minuti ha tirato su 50 euro. Attorno al Vaticano dalle prime ore del mattino c’era un enorme suq, con portachiavi, medagliette, calamite ed altro in bella vista. Se Roma Capitale avrà speso 11 milioni di euro per l’evento clou dell’anno, la canonizzazione è diventata sinonimo di guadagno un po’ per tutti: dai vu cumprà agli affitastanze, dai paninari ai negozi del centro. Papa Roncalli e Papa Wojtyla sono diventati un brand che, secondo Confcommercio, ha portato nella settimana dal 21 al 27 aprile ad un’indotto di circa 230 milioni di euro.

Canonizzazione Papi: Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII santi, la cerimonia

MISERICORDINE FASULLE – Finita la festa di canonizzazione, i fedeli sono tutti partiti a caccia di ricordi e di un meritato pranzo. Al termine della cerimonia migliaia di pellegrini, stranieri e non, hanno preso d’assalto i negozi di via della Conciliazione, invadendo le vie di Borgo Pio e intorno a Castel Sant’Angelo. Bar, trattorie e ristoranti erano un proliferare di immagini e poster dedicati a Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII esposti ovunque nelle vetrine. Intorno al colonnato ci si è organizzati come si poteva. Per poter vendere (e scappare all’arrivo della municipale) tanti ambulanti si sono dotati di “furgoni-negozio” carichi di gadget: anche contraffatti. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato millecinquecento confezioni di “misericordina”, sanzionato 23 bed and breakfast abusivi e intercettato 700 mila effigi dei due Papi contraffatte. Il principale centro di distribuzione dei “falsi gadget” si trovava in un negozio di via Turati.  La merce, pronta per essere venduta ai tanti fedeli in arrivo nella Capitale, era a buon mercato e a un prezzo inferiore rispetto a quello dei prodotti originali, Giro d’affari?  Tre milioni e 500 mila euro. Vicino al Vaticano si falsificavano invece le celebri misericordine. Per tre euro esentasse e senza alcun fine benefico si potevano acquistare “all’ingrosso” gli oggetti più in voga tra i fedeli di Papa Francesco.

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(Photocredits LaPresse)

AFFITTI D’ORO – Con i panini e i rosari a Roma sono lievitati anche i costi dei posti letto. «Ultimissimo minuto stanza in affitto per canonizzazione a Montesacro. Il prezzo è di 200 euro al giorno tutto compreso (wi fi e quant’altro)», recita un annuncio on-line. C’è chi offre il tetto a Cinecittà, chi una branda a 150 euro a notte (per persona) nell’Aurelio. Secondo uno studio di Centro studi Casa.it, il “weekend della doppia canonizzazione” ha fatto lievitare i costi degli affitti a breve termine nella Capitale. «I rincari praticati sull’affitto di un bilocale arredato – spiegano – sono a dir poco stellari: tra il 137% e il 173%». In zone come Prati, Aurelio, Gregorio VII e Baldo degli Ubaldi si sono potuti spendere facilmente dagli 830/900 Euro per due notti, “viaggio e vitto esclusi”. E i mini appartamenti? In centro si offrivano stanze a 2.500 euro fino a finire  tra le “sorprese” di San Lorenzo con affitti mordi e fuggi da 1.800 euro.

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PELLEGRINO BUSINESS – Potrebbe raggiungere il valore record di 5 miliardi di dollari il giro d’affari del turismo religioso in Italia nel 2014. Tutto merito di Papa Francesco e della  che è diventata, in queste ultime settimane, la meta nazionale preferita dai pellegrini. «I viaggiatori religiosi nel mondo – sottolinea la Coldiretti – sono 300-330 milioni l’anno con un fatturato annuo di 18 miliardi di dollari con un enorme potenziale di crescita per l’Italia se si considera che tra le mete preferite del turismo religioso sparse per il globo ci sono Città del Messico, dove il santuario della madonna di Guadalupe richiama 10 milioni di pellegrini ogni anno fino a Medjugorje, il santuario bosniaco in fortissima ascesa soprattutto tra i credenti italiani e poi, Gerusalemme, Assisi, Lourdes». Secondo Coldiretti ben il 4 per cento dei vacanzieri presenti in Italia per i ponti primaverili è spinta dal turismo religioso indirizzato prevalentemente su Roma, Assisi, Padova, o con destinazione verso i santuari di Pompei, Loreto, Oropa, San Giovanni Rotondo, Santa Rita Cascia. Secondo l’ultima ricerca Isnart la clientela straniera costituisce circa il 60% del segmento turistico religioso: il 45,3% proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei.  «Dallo studio – sottolinea la Coldiretti – emerge che il 41,4% dei turisti religiosi ha un’eta compresa tra i 30 e i 50 anni, il 44,4% si affida per l’organizzazione del viaggio al circuito dell’intermediazione, tour operator e agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce viaggiare in compagnia del proprio partner, il 20% sceglie un tour organizzato, il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8% viaggia da solo». Il pellegrino non è un turista di lusso. Insomma, rosario alla mano si cerca di risparmiare, viaggiando principalmente in bassa stagione ma contribuendo cosi alla destagionalizzazione delle destinazioni. Turisti sì ma non per caso. Il Papa ad un euro può anche andare, 200 euro per una notte a Roma un po’ meno.

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