Il paese che caccia una donna per un tatuaggio

La Bbc ci parla di una donna inglese espulsa dallo Sri Lanka a causa del suo tatuaggio raffigurante Buddha posto sulla sua spalla sinistra. Naomi Coleman, questo il nome della donna, è stata arrestata già al suo arrivo nella capitale, Colombo, appena gli agenti hanno visto il disegno sul suo corpo.

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I FATTI – Secondo gli agenti la trentasettenne di Coventry è stata arrestata per aver urtato i sentimenti religiosi delle altre persone. Ed ora è prigioniera di un campo di detenzione per immigrati dov’è stata portata a seguito dell’ordine di espulsione. Lascerà il Paese nei prossimi giorni. La donna dal canto suo ha spiegato che all’inizio non c’erano problemi con il suo abbigliamento. Due tassisti ed un agente in borghese le hanno però detto che il tatuaggio offendeva le credenze religiose locali e per questo è stata condotta in una locale caserma.

UNA NOTTE IN CARCERE – Anzi, la donna è entrata nel Paese senza problemi con il tatuaggio in bella vista. Una volta superati i controlli doganali e recatasi ai nastri per recuperare la sua valigia, un tassista le ha detto che il suo tattoo poteva rappresentare un problema nel Paese. La Coleman ha detto alla polizia che lei è buddhista e che pratica sedute di meditazione ed incontri in Thailandia, India, Cambogia e Nepal. La donna ha poi detto di aver passato la prima notte in Sri Lanka nel carcere di Negombo e che l’udienza di convalida altro non era che una chiacchierata tra giudici e funzionari mentre a lei non è stato concesso di parlare.

 

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IL RIMPATRIO IN REGNO UNITO – I giudici le hanno negato la possibilità di proseguire il suo viaggio nelle Maldive come previsto dal suo programma e le hanno detto che sarebbe stata spedita a casa sua, ovvero in Regno Unito. Ha poi pagato un avvocato d’ufficio 5.000 rupie, pari a circa 33 euro, ma ha spiegato che lui non parlava con lei. Ed ora dovrà aspettare qualche giorno per tornare nel suo Paese visto che secondo la sua denuncia, le autorità di Colombo hanno intrapreso ricerche supplementari sul suo conto. L’ambasciata inglese dal canto suo ha promesso un sostegno.

I PRECEDENTI – Lo scorso marzo un altro turista inglese è stato respinto al suo ingresso all’aeroporto di Colombo a causa di una sua risposta definita irrispettosa ad una domanda relativa al tatuaggio di Buddha che aveva al braccio. L’uomo, Antony Ratcliffe, si è definito stupito da quanto accaduto spiegando che lui segue insegnamenti buddhisti. Due anni fa tre turisti francesi vennero condannati con la condizionale per aver baciato una statua di Buddha. Per questo motivo le agenzie di viaggio britanniche sconsigliano foto o tatuaggi con Buddha.

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