La petizione per espellere Justin Bieber dagli Usa

La Casa Bianca ha bocciato e respinto con un ‘no comment’ la petizione ufficiale dei cittadini degli Stati Uniti per espellere dal territorio nazionale il cantante canadese Justin Bieber. La raccolta firme era stata lanciata attraverso la piattaforma We The Peolple sul sito della residenza presidenziale americana in seguito all’arresto del giovane artista, avvenuto il 23 gennaio scorso a Miami Beach, per eccesso di velocità e guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

 

Justin Bieber

 

L’APPELLO – La Casa Bianca era tenuta ad esprimersi sulla petizione perché la stessa aveva oltre passato la soglia delle 100mila firme entro 30 giorni dal suo lancio, ma ci ha tenuto a declinare ogni commento sulla questione evitando di influenzare situazioni che riguardano l’applicazione della legge da parte di agenzie federali ed enti locali. La piattaforma We The People consente al governo statunitense di raccogliere consigli utili per risolvere i problemi dei cittadini. L’appello ‘Deportate Justin Bieber’, lanciato perché giudicato antimorale e di cattivo esempio per i giovani l’atteggiamento assunto dal cantante, aveva raggiunto quota 275mila sottoscrizioni, ben oltre il limite necessario per l’accoglimento della Casa Bianca. Nel dettaglio la petizione chiedeva la revoca della Green Card, il permesso di residenza negli Usa.

 

LEGGI ANCHE: Justin Bieber arrestato per guida in stato di ebrezza

 

 

ALTRI GUAI – Bieber, 20 anni, dovrà presentarsi in tribunale per rispondere alle accuse il prossimo 5 maggio. E non si tratta dell’unica vicenda grave che lo ha riguardato negli ultimi tempi. Pochi giorni dopo l’arresto, il 30 gennaio, il cantante si è dovuto presentare al commissariato di Toronto per rispondere all’accusa di aver aggredito, il mese precedente, l’autista che stava accompagnando in albergo lui e alcuni suoi amici.

(Fonte foto: archivio LaPresse)

Share this article