Dietro lo strappo tra Federico Pizzarotti e Gianroberto Casaleggio

«Se io prendo l’impegno di chiudere un inceneritore, o lo chiudo o vado a casa». Lo strappo duro e deciso, tra Federico Pizzarotti e Gianroberto Casaleggio avviene il giorno di Pasqua. Il guru del MoVimento, in un’intervista al Fatto quotidiano, “scomunica” così il sindaco di Parma, relegandolo alla ceppa di espulsi che hanno avuto, secondo il comunicatore, solo parole amare verso i compagni 5 stelle. «Imputati – sostiene – di un comportamento continuativo contro il Movimento, facendo dichiarazioni ai giornali ogni volta che c’era una qualunque attività fatta dal Movimento. E questo per sette, otto mesi consecutivi. Se tu prendi un impegno con me e non lo rispetti, io non ti voglio più vedere. Finito. Non è un discorso politico. In quello noi abbiamo delle regole: se all’interno dei gruppi ci sono posizioni diverse, si decide a maggioranza e quella decisa è la posizione del gruppo. Ma se mentre il gruppo sta discutendo, chi è in minoranza esce e dichiara ai giornali: qui non c’è democrazia e io voto come mi pare, allora così non va».

Pizzarotti e gli attivisti di Bergamo (Fb/Seriate 5 Stelle)
Pizzarotti e gli attivisti di Bergamo (Fb/Seriate 5 Stelle)

LA CONTROREPLICA DI PIZZAROTTI – Il parmigiano non va più bene. Ora a fare l’inquisitore è il comunicatore di Milano. Non basta più il Capitan pizza, non servono più le parole di Guccini, si affonda: pacta sunt servanda. E Federico, secondo il Guru, non ha “rispettato i patti”. Non è la prima volta che i vertici del MoVimento e il sindaco di Parma vivono momenti di tensione. L’ultimo, in occasione dell’incontro con i candidati alle amministrative di maggio il 15 marzo.  I rapporti con l’emiliano si sarebbero “incrinati” da questa estate, dopo la cocente delusione per la riaccensione del termovalorizzatore in terra emiliana. Ormai tra i fedelissimi la “sfiducia” del comico genovese verso il parmigiano è cosa certa, amplificata nelle prese di posizione di Pizzarotti in difesa degli ex senatori (messi alla gogna e poi espulsi) tramite votazione sul blog. Ma stavolta il primo cittadino non è rimasto zitto. Ha pubblicato su Facebook la sua replica.  «Penso che non sia semplice far capire che cosa vuol dire amministrare una città. Una città che aveva 870 milioni di debito che, in meno di due anni, è stato ridotto di quasi la metà – scrive il sindaco – Amministrare non è solo proporre la propria idea di politica: è attuare quell’idea. Un’idea che deve essere il più possibile compatibile con la realtà. Amministrare vuol dire rappresentare tutti i cittadini, essere l’istituzione di chi ti ha votato e di chi non ti ha votato, vuol dire non essere il sindaco di una parte, ma essere il sindaco di tutti». Amministrare, aggiunge,  «vuol dire calarsi nella politica reale, lavorare duramente affrontando i problemi, intraprendere con coraggio la strada che si ritiene migliore per la propria città, la più giusta e la più equa. E’ affrontare problemi reali, a volte, vuol dire anche non vincere alcune battaglie. Vero. Ma questo non vuol dire tradire un ideale. Non conta solo il risultato ottenuto per i cittadini, ma anche che l’idea di politica che si vuole lasciare per la propria città. Tutto questo significa amministrare in piena sintonia con i valori del Movimento».  «Con umiltà, serietà e coraggio, sapendo che solo con l’esempio si possono coinvolgere veramente le persone – aggiunge – Ma fintanto che non si governa tutte queste cose non si possono capire, senza viverle ogni giorno sulla propria pelle non si capiranno mai. Parma merita rispetto, i parmigiani meritano rispetto. Nulla, per me, è più importante della mia città e dei miei concittadini. E sono i fatti che lo dimostrano». Pizzarotti poi chiude con un collegamento ipertestuale per elencare i fatti più significativi degli ultimi due anni. Anche nella giornata di ieri continua a postare link e novità sulla sua città. Come se “nulla” fosse successo. Come se quelle parole del guru sia parole senza peso, dette da uno che non sa cosa significhi “amministrare”.

«CASALEGGIO VATTENE» – Gran parte dei commenti sotto al post del sindaco sono pro “Capitan Pizza”. «Forza Pizzarotti. L’inceneritore è il pretesto che Casaleggio usa perché ti teme. Non farci caso e non fare caso a chi ti sfotte qui. Bravo!». E ancora: «Non farti umiliare dal milionario milanese. Dillo chiaro chechi aveva promesso la chiusura dell’inceneritore era Grillo e non tu….Anzi , quella dichiarazione fu per te un’arma a doppio taglio». E poi: «Casaleggio ha ragione, chi non mantiene ciò che promette deve andarsene: aveva promesso la piattaforma indipendente e certificata per far decidere la rete, e invece sono ancora lì a giochicchiare sul blog con i pochi certificati quasi un anno fa. Casaleggio, vattene».

 

«VAI AVANTI FEDERICO» – Gli attivisti che seguono Pizzarotti difendono il primo cittadino. Andrea D’Alessandro, coorganizer del meetup di Parma, condivide le parole dell’emiliano: «Con Pizzarotti – spiega su Facebook – contro gli esaltati». Diversi deputati condividono in rete le parole del sindaco. «Pizzarotti – twitta la deputata 5 Stelle Mara Mucci – tanto di cappello. Continuate così».

 

Federico Pizzarotti ha stretto sempre di più una liason con gran parte delle truppe future a 5 Stelle in corsa per le comunali. Qualche giorno fa l’emiliano lanciò in rete alcuni videoconsigli per gli attivisti che si erano presentati a Parma il 15 marzo: «Le promesse – spiega Pizzaortti nel video – le hanno fatte in tanti. Quello che conta sono i fatti». «A tutti i candidati sindaco che sono venuti a #Parma il 15 marzo, e che mi chiedono di seguire la loro campagna elettorale, dico che purtroppo non posso essere ovunque. Perciò questo messaggio di augurio sincero e forte è per voi. Sono convinto che ci saranno nuovi Sindaci a 5 Stelle». Non solo, recentemente Pizzarotti ha partecipato alla presentazione del candidato sindaco di Bergamo Marcello Zenoni. Grande seguito per l’emiliano, che ha colto l’occasione per poter dire la sua: «Non è un libro dei sogni  sono azioni concrete, ma vi assicuro che queste cose si riescono a fare», ha garantito. «Spesso – ha aggiunto – bisogna dare anche delle risposte impopolari, è una scelta che si fa per fare maturare le persone. Io non inseguo mai il consenso».

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CRIMI E LA DANNATA VERIFICA – Con tutto questo seguito lo strappo (se ci sarà) stavolta non sarà indolore. Crimi ha ipotizzato la fase finale, l’unica che potrebbe portare alla cacciata dell’emiliano: la decisione della rete. «Non vedo nessuna contrapposizione con Casaleggio. Si tratta – spiega – solo di aspettative. Mi sembra che Pizzarotti abbia lavorato bene e che sia apprezzato sul territorio. A questo punto potrebbe chiedere la verifica degli attivisti». Il senatore lombardo, vicinissimo al comunicatore, aggiunge: «Non si tratta di regolamento – spiega – E’ una iniziativa personale non prevista da nessun codice ma che a volte si adotta quando si hanno incarichi amministrativi». «Non penso che Pizzarotti debba preoccuparsi, anche perché ha fatto un buon lavoro ed ha seguito sul territorio – conclude – E’ uno strumento che noi cinquestelle abbiamo a disposizione». Crimi però, dopo aver rilasciato tali parole, stempera l’ideona su Facebook: «Soliti titolisti che devono estrapolare una frase che sembra imperativa e attribuirtela. Non ho richiesto alcuna verifica per Pizzarotti, non ho alcun titolo per farlo neanche elementi per giudicare. Ho fatto una lunga chiaccherata con Martina Castigliani del Fatto Quotidiano a commento della intervista con Casaleggio del giorno prima. Tra le altre cose mi è stato chiesto cosa ne pensavo delle dichiarazioni su Pizzarotti e ho ribadito che quanto detto da Casaleggio in merito al fatto che Pizzarotti si sarebbe dovuto sottoporre a verifica non è una stranezza». E continua: «Già oggi tantissimi consiglieri regionali e.comunali lo fanno ma con l’obiettivo di ricevere proposte costruttive e sono sempre momenti di crescita. Non è un argomento che mi appassiona la polemica o giudizio dell’operato del sindaco di Parma, io ho un mandato e di quello mi devo occupare. Buon lavoro a Federico..e buona pasquetta a tutti». Insomma Federico “stai sereno”. Chiedere però la promozione del sindaco a un passo dalle Europee per molti militanti sarebbe un “suicidio”. Eppure è l’unico modo per legittimare la distanza tra il duo e il sindaco di Parma. Pacta sunt servanda: come dimostrarlo?

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