Ottoemezzo con Andrea Scanzi e Giovanni Favia

OTTOEMEZZO, LA DERIVA AUTORITARIA – Favia si dichiara d’accordo con le riforme volute da Matteo Renzi ironizzando però sull’appoggio dato da Grillo e Casaleggio alla lettera aperta di Rodotà e Zagrebelsky dicendo che loro vanno contro la deriva autoritaria che praticano all’interno del Movimento. Favia poi continua dicendo che Scanzi aveva appoggiato Casaleggio scatenando la risposta del giornalista che dice di essere stato scomunicato e di non apprezzare la figura di Gianroberto, confidando nel fatto che una sua uscita di scena potrebbe fare solo bene al Movimento. E per quanto riguarda la riforma del Senato, si chiede perché non si dà sostegno alla proposta Chiti che metterebbe fuori gioco Berlusconi. Segue poi il punto di Paolo Pagliaro sulla riforma del Senato spiegando che la camera alta esiste nei paesi del G7 e del G20, ricordando che le migliori democrazie del mondo hanno un’entità che controlla la dittatura della maggioranza. Si torna in studio con Favia che dice di non essersi trovato in dissonanza con il Movimento, a differenza di Grillo e Casaleggio che dal 2010 volevano farlo fuori. La Gruber gli chiede cosa si aspettava quando andava contro tutto, con l’ex pentastellato che dice che si comportava come Pizzarotti che non parla in pubblico per non creare casini. Ed i contraddittori sono Buccarella e Lombardi che tre anni fa dicevano che Grillo faceva schifo. Ed oggi hanno soldi e poltrona dimostrandosi incoerenti. Scanzi sulle espulsioni dice che un quinto dei senatori non c’è più, ma a decidere questo più che Grillo e Casaleggio sono stati deputati e senatori. Nelle espulsioni sono stati decisivi i puristi come Morra, mentre il Semplice Portavoce intervistato da Mentana non sapeva neanche chi fosse Orellana ed ignorava la sua corsa a presidenza del Senato. E la rivoluzione non si fa sulla scala di grigi, perché in quel caso non si è del Movimento Cinque Stelle.

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OTTOEMEZZO, LA DIFESA DI FAVIA – Giovanni Favia si difende dall’attacco di Andrea Scanzi dicendo che lui in realtà fa politica e che è stato eletto con le preferenze, che sente l’appoggio della sua popolazione, che è stato il primo a sollevare in Italia il problema degli stipendi e che i suoi oppositori lo accusano d’incoerenza e di aver appoggiato Ingroia, persona che stima, ma sopratutto che lui non se n’è andato ma è stato cacciato dal Movimento. Favia poi spiega un post scritto sul suo blog, ospitato dal Fatto Quotidiano, in cui nega che ci siano 24 mila nuovi rappresentanti dei comuni. Scanzi interviene a gamba tesa dicendo che Favia nonostante abbia speso soldi pubblici per andare in tv non ha imparato il dono della sintesi. Inoltre per quanto riguarda il provvedimento Delrio, secondo un’analisi della Corte dei Conti, porta ad un risparmio di 35 milioni di euro. Favia risponde che Scanzi è il prolungamento della narrazione epica del Movimento Cinque Stelle e che non ha risposto sul tema del volontariato dei 26 mila consiglieri che riceveranno al massimo 30 euro mensili, come previsto dal Dl Delrio. Favia poi attacca Scanzi dicendo che l’antirenzismo è uguale al renzismo inteso come forma di disinformazione, in risposta all’accusa del giornalista del Fatto Quotidiano che ha definito Favia un signor nessuno che fornisce un soccorso rosso, o rosa, a vantaggio di Renzi. E la Gruber spiega che aveva invitato un esponente Cinque Stelle per parlare con Favia, come detto da Scanzi che invitava al confronto con Santangelo, ma nessuno ha voluto partecipare. Favia poi difende la norma sul voto di scambio dicendo che i Cinque Stelle hanno attaccato la decisione per mero tornaconto elettorale attaccando una riforma che per un’idea può portare anche a 20 anni di carcere. Scanzi risponde che non il problema è che non ci può essere equiparazione tra politici e mafiosi e secondo Di Matteo è troppo debole perché per loro è troppo debole. Ed il Movimento Cinque Stelle dice che la sfida è inasprire le pene per i politici portandolo da 7 a 12 anni da 4 a 10, inasprendo il 416bis. Ma Renzi non lo vuole, ed i più entusiasti sono i forzisti con Brunetta che in una lettera interna riportata dal Mattinale in cui si applaude ad una legge. E Forza Italia, fondato da Dell’Utri ed oggi latitante, è felice. Un motivo ci sarà. Favia dice che quella di Scanzi è solo suggestione e che non esiste nessun personaggio dell’antimafia che è contrario a questa legge, con Scanzi che incalza dicendo che Gratteri e Di Matteo non condividono minimamente.

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OTTOEMEZZO, PIZZAROTTI E GRILLO – Si parte dalla richiesta di chiarimenti e secondo Favia è un pessimo segnale perché successe anche a lui solo che a lui venne dedicato un verso di De Andrè. Andrea Scanzi dice di avere stima di Pizzarotti, un sindaco che sta lavorando bene e che sta lavorando in una città disastrata. Si tratta di una persona colta con un carisma, ed ora siamo alla fase delle scaramucce. L’incontro in libreria è stato giusto, è legittimo che non sia dubbioso sulla selezione ma è giusto ricordare che è successo anche a lui. Però se venisse espulso Grillo verrebbe cacciato. Favia interviene dicendo che Pizzarotti non si lamenta delle persone sconosciute ma del fatto che i candidati sono sconosciuti all’attivismo generale. Ed aggiunge che si sentono tramite messaggi e che non lo chiama per non metterlo nei guai. Favia aggiunge dicendo che non sta lavorando ad un nuovo partito ma che i dissidenti e gli espulsi hanno un potere enorme che non deve cadere nel dimenticatoio. E per questo bisogna fare rete ma non è detto che nasca un partito. Scanzi dice che il Movimento Cinque Stelle avrà senso senza Grillo e Casaleggio quando andranno via entro cinque-sei anni, ovvero quando sarà in grado di andare da solo. E parte l’attacco a Favia, definendolo incoerente ed eternamente dimissionario visto che ancora non se n’è andato dalla Regione, che va da Santoro per poi piangere in tv fuori onda, per essersi candidato con altri movimenti contrariamente a quanto promesso, con scarsi risultati. E la sfida dei veri eletti del Movimento Cinque Stelle è quella di portare avanti il Movimento. Favia invece soffre della sindrome di Pete Best, ovvero del batterista dei Beatles che venne mandato via poco prima del successo. E lui una volta era l’uomo immagine del Movimento.  Oggi invece è stato sostituito da altri e lui oggi è un vomitatore di bile rosicone.

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OTTOEMEZZO, LA PRESENTAZIONE – Questa sera a Ottoemezzo, il programma condotto da Lilli Gruber ed in onda su La7 a partire dalle 20.30 saranno ospiti il giornalista Andrea Scanzi ed il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Giovanni Favia. Favia viene presentato come primo storico espulso del Movimento e si capisce già che si parla di Beppe Grillo a partire dalla risposta del Semplice Portavoce alla richiesta d’incontro da parte di Pizzarotti citando «Vedi cara» di Guccini. Ma non si dice che si sono telefonati nella giornata di ieri.

 

 

 

 

 

 

 

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