Max Bugani: il grillino che si schianta contro la Coop

Fedelissimo di Beppe Grillo, eletto in comune a Bologna, Max Bugani si è reso protagonista di un clamoroso autogol cercando di attaccare la Coop e di mostrarsi come paladino dei consumatori, che vuole rendere edotti della sua scoperta.

IL CAPOLAVORO – Il video consiste di un’apertura nella quale Bugani ironizza sullo slogan «La Coop sei tu» e quindi passa a presentare un’app (Coop origini) fornita dalla stessa azienda che permette di tracciare la provenienza degli alimentari. Bugani procede mostrando la provenienza di alcuni prodotti e facendo ironia sul fatto che i loro ingradienti arrivino da una grande quantità di paesi. L’app non fornisce solo l’indicazione del produttore, ma dice anche da dove arrivano i singoli ingredienti impiegati e il tono che usa Bugani è quello di chi denuncia uno scandalo che, dice, ha scoperto lui e ora vuole comunicare a quelli che non usano la app e non lo sanno, e in effetti ci sono già siti che lo hanno pubblicato sotto il titolo «Scandalo Coop.»

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DIRE COSE A CASO – Bugani termina il video con due frasi che non lasciano dubbi: « Poi uno si chiede perché non c’è più lavoro in Italia», come se a quell’import non corrispondesse un export e come se certe piante o ingredienti fosse possibile produrli in Italia o ancora se fosse possibile usare solo grano italiano di cui siamo importatori netti. «Cosa cavolo ci mangiamo» conclude Bugani, senza cogliere che ha appena dimostrato che grazie a quell’app il consumatore sa cosa mangia, visto che l’app dimostra che Coop ha il controllo della filiera fino ai singoli ingredienti usati in altri paesi e che per di più lo condivide con i consumatori con la massima trasparenza.

ALLA GOGNA IN RETE – Dettagli che invece non sono sfuggiti alla netta maggioranza di quanti hanno visto il video, che hanno ricoperto Bugani di offese e sfottò all’indirizzo della sua intelligenza tattica, per non dire della capacità di rendersi conto di quello che combina. Nonostante il soccorso di altri fedelissimi in sua difesa, i commenti raccolti ovunque dal video testimoniano un epic fail davvero con pochi precedenti, anche per un grillino allo sbaraglio.

 

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