«Effetto Papa Francesco»: una svolta per i gay cattolici italiani?

Il Washington Post lo ha definito come l’«effetto Francesco». Se, a causa del potere della Chiesa cattolica in Italia, la comunità Lgbt del nostro Paese è stata costretta a vivere nell’ombra – nonché senza diritti, considerata l’influenza del Vaticano sulla politica e l’assenza di una legislazione sulle coppie di fatto, ndr – secondo quanto riporta il quotidiano americano, per gay, lesbiche, bisex e transgender di fede cattolica sembra esserci stata una svolta con l’elezione di Bergoglio.

Barack Obama incontra Papa Francesco
L’incontro tra Barack Obama e Papa Francesco

LA COMUNITÀ LGBT E L’«EFFETTO PAPA FRANCESCO» – Ieri, nel corso della sua visita ufficiale in Italia, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco. Come ha spiegato Federico Rampini su Repubblica, tra il pontefice e il presidente americano si è instaurato un certo feeling, con i due leader che hanno discusso della crescente disuguaglianza e sul rischio di conflitti globali. Il giornalista ha però sottolineato su Repubblica come l’incontro e la sintonia non abbiano però cancellato quelle divergenze e quei contrasti su alcune tematiche, aborto e nozze gay su tutte. Per il Washington Post, però, sul tema dell’omosessualità papa Francesco sarebbe protagonista di un allontanamento dalla tradizione delle gerarchie vaticane. Di certo, sottolinea il quotidiano, si tratta di un cambiamento nel linguaggio e nello stile, dato che non sono certo cambiate le convinzioni della Chiesa sull’omosessualità. Così come i religiosi conservatori rimangono scettici su reali modifiche in tema. Eppure, secondo il quotidiano americano qualcosa è cambiato. E l’Italia offrirebbe la migliore istantanea possibile per mostrare queste modifiche in atto. Wp ricorda come nel 2007, durante il governo Prodi II, l’opposizione dei vescovi cattolici abbia contribuito in modo rilevante alla bocciatura della proposta di istituire una normativa che regolasse le unioni civili. Tanto che, di fronte all’ostracismo della Chiesa – che spingeva i gay cattolici verso un senso di vergogna, soltanto per il loro orientamento di genere – la comunità Lgbt di fede cattolica è rimasta nell’ombra. Si spiega:

«Per una nazione che ha legalizzato il divorzio nel lontano 1970, così come l’aborto (con la legge 194 del ’78),  l’omosessualità rimane l’ultimo tabù. Tra i cardinali conservatori e i vescovi della chiesa italiana, poco è cambiato da quando è arrivato Francesco. Anche se il nuovo primo ministro Matteo Renzi ha promesso il suo impegno per la normativa sulle unioni civili (Renzi si ispira al modello tedesco della “Civil Partnership”. Durante il voto di fiducia in Senato spiegò come «sulle unioni civili occorre ascoltarsi e poi trovare un compromesso», ndr) la speranza per la comunità italiana di vedere riconosciuti propri diritti resta ancora un obiettivo non a breve termine»

Per questo, secondo il Washington Post, l’influenza e le posizioni assunte da Papa Francesco sul tema possono permettere miglioramenti in una Nazione dove gli episodi omofobi sono ancora cronaca quotidiana.

SEGNALI POSITIVI? –  Secondo il quotidiano emergono alcuni segnali positivi. «A Firenze , in una parrocchia locale un gruppo omosessuale ha tenuto una prima sessione di preghiera pubblica. A Roma, invece, una chiesa di Gesuiti si è mostrata più aperta verso gay e cattolici divorziati. E in un volantino che raffigurava Francesco in copertina si spiegava: “La Chiesa vuole essere una casa. Per tutti». Per il quotidiano sono indizi che qualcosa sta cambiando nell’atteggiamento della Chiesa verso l’omosessualità.  Non proprio aperture. Più che altro, sembra un tentativo di conoscere meglio una comunità, quella Lgbt, che per troppo tempo ha ricevuto soltanto condanne da parte della Santa Sede. Lo dimostrano anche le parole del cardinale di New York, Timothy Dolan, che poche settimane fa ha rivelato alla Nbc come lo stesso Papa Francesco voglia studiare le unioni gay, «per capire come mai alcuni Stati hanno scelto di legalizzare le unioni civili delle coppie omosessuali». Dolan ha precisato come Francesco «non ha espresso alcun tipo di approvazione nei confronti di tali unioni, ma vuole cercare di capire, spiegarsi il fenomeno in espansione da anni». Per la serie, nessuna apertura concreta. Ma qualche segnale di come la Chiesa stia almeno cambiando il modo di rapportarsi. Se prima la logica era quella della condanna e degli anatemi, lo stesso Francesco aveva affermato la scorsa estate: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».

PAPA E OMOSESSUALITÀ –  Per il Washington Post l’atteggiamento non conservatore di Papa Francesco ha spinto altri prelati verso comportamenti prima non immaginabili, soprattutto durante il pontificato di Benedetto XVI. Così «il prete Giorgio Mazzanti da tempo battezza i figli di genitori non sposati e offre l’Eucaristia ai divorziati fedeli», si legge. Ma non solo: ha anche permesso che venisse messa in scena l’opera di Martin Sherman “Bent”, sulla persecuzione degli omosessuali nella Germania nazista. «Mi sembrava un’iniziativa giusta da fare, per permettere la discussione su questo tema. L’atmosfera creata dal nostro nuovo Papa, in un certo senso, ci permette di avere una prospettiva più aperta», ha spiegato Mazzanti. E gli stessi politici sembrano intravedere in Francesco lo spirito del cambiamento. Il Washington Post riporta anche le dichiarazioni di Anna Paola Concia del Pd: «I conservatori non hanno ancora cambiato le loro posizioni, ma vedo accadere qualcosa di diverso con lo spirito inclusivo del nuovo Papa», ha spiegato l’esponente dem, prima parlamentare apertamente lesbica italiana. Eppure, da cardinale a Buenos Aires, Francesco mostrava posizioni radicali sul tema, contrario alle aperture sul matrimonio omosessuale. Secondo il Washington Post, poi, in un’intervista con il Corriere della Sera, Papa Francesco ha ribadito come il matrimonio sia tra uomo e donna, «ma sembrava lasciare spazio ad altre forme di riconoscimento». In realtà, non ci sono state reali aperture. Dolan aveva spiegato:  «Piuttosto che condannare in fretta, poniamo domande sul perché questo ha fatto presa su alcune persone», considerato come diversi Stati abbiano già legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

UNA NUOVA ERA? – Per ora le associazioni di attivisti gay e la comunità Lgbt italiana preferiscono prendere tempo, spiegando come sia ancora troppo presto per dire se con Francesco ci sarà veramente l’inaugurazione di una “nuova era”. Anche perché, per «ogni sacerdote che mostra un’apertura, ne emergono altri 20 che si contraddistinguono per atteggiamenti omofobi», si spiega. Il quotidiano americano cita anche il caso del sacerdote toscano che è diventato noto per la pubblicazione di condanne religiose sui gay e le lesbiche sulla sua pagina profilo di Facebook. Lo stesso quotidiano conservatore Tempi ha smentito le voci sulle aperture di Francesco sul tema dell’omosessualità: «Papa Francesco non giudica le persone omosessuali. Ma l’omosessualità sì», ha scritto, riportando come alla propositio numero 64 dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, papa Francesco citi un documento della Conferenza episcopale degli Stati Uniti del 2006, non certo benevolo nei confronti dell’omosessualità. Tempi ha spiegato:

«Si afferma chiaro e tondo che gli atti omosessuali non possono rispondere al fine naturale della sessualità umana in quanto atti errati, disordinati e moralmente sbagliati. Al pari, certo, di altri atti della sessualità vissuta come mera ricerca del piacere individuale (adulterio, fornicazione, masturbazione, contraccezione); in più però, rispetto a questi, l’omosessualità contraddice la finalità stessa della sessualità umana. Il testo in lingua originale è chiaro perfino per coloro che masticano poco l’inglese: «Consequently, the Catholic Church has consistently taught that homosexual acts “are contrary to the natural law… Under no circumstances can they be approved”».

L’«effetto Francesco», quindi, non sembra ancora sufficiente per un reale cambiamento nelle posizioni della Chiesa sul tema dell’omosessualità.

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